Perdite su Crediti Conto Economico: una guida essenziale
Jul 24, 2023PERDITE SU CREDITI CONTO ECONOMICO: INTRODUZIONE
Iniziamo con un'importante distinzione: che cos'è una perdita su crediti? Nel linguaggio comune della contabilità, le perdite su crediti si riferiscono alla quantità di denaro che un'azienda non è in grado di recuperare dai suoi debitori. Esse si manifestano quando un'azienda non riesce a riscuotere i crediti a causa di eventi quali insolvenza o inadempimento del debitore. Questa è una situazione sgradevole per qualsiasi azienda, dato che può portare a una diminuzione del flusso di cassa e, di conseguenza, può influire sulla redditività dell'impresa. Andiamo quindi ad approfondire le perdite su crediti conto economico.
LA CONTABILIZZAZIONE DELLE PERDITE SU CREDITI SECONDO IL CODICE CIVILE ITALIANO
Per comprendere meglio come le perdite su crediti vengono gestite nel contesto italiano, è utile fare riferimento all'articolo 2424 del Codice Civile. Questo particolare pezzo di legislazione fornisce una chiara direzione su come queste perdite dovrebbero essere contabilizzate.
Nel dettaglio, l'articolo 2424 del Codice Civile stabilisce che le perdite su crediti vanno riconosciute come una voce di costo nel conto economico. Questo trattamento contabile riveste una fondamentale importanza, dal momento che consente di presentare un quadro più realistico delle performance finanziarie di un'azienda.
Prendiamo un esempio concreto per illustrare come funziona nella pratica. Immaginiamo che un'azienda abbia fatturato un importo di 10.000 euro a un cliente. Successivamente, scopre che il cliente è insolvente e non è in grado di onorare il proprio debito. A questo punto, l'azienda è tenuta a registrare una perdita su credito di 10.000 euro. Questa cifra verrà riportata nel conto economico e, di conseguenza, influenzerà la determinazione del profitto aziendale, riducendolo.
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE E I PRINCIPI CONTABILI ITALIANI
Per garantire un'accurata rappresentazione della posizione finanziaria dell'impresa, i principi contabili italiani guidano la riclassificazione dello stato patrimoniale. Questa procedura è esplicitamente delineata dal principio contabile italiano OIC 12.
Per illustrare questo concetto, prendiamo in considerazione un caso. Immaginiamo che un'azienda detenga un credito verso un cliente per un importo di 20.000 euro e, sulla base di una valutazione, decida di svalutarlo di 5.000 euro perché ritiene che il cliente possa riscontrare difficoltà nel pagamento del debito.
In questo scenario, l'importo di svalutazione di 5.000 euro non viene immediatamente riconosciuto come una perdita su credito nel conto economico. Piuttosto, l'azienda costituisce un fondo svalutazione crediti nello stato patrimoniale per l'importo di 5.000 euro. Questo fondo si colloca nel patrimonio netto, tra le voci passive, e serve come buffer per eventuali perdite future.
Nel bilancio riclassificato, il credito residuo nei confronti del cliente sarà rappresentato per l'importo netto di 15.000 euro (20.000 - 5.000).
Ora, supponiamo che la perdita su questo credito diventi certa. Se il fondo svalutazioni di 5.000 euro è sufficiente per coprire la perdita, allora l'azienda utilizzerà esclusivamente questo fondo. Se, tuttavia, il fondo risulta insufficiente, la differenza dovrà essere riconosciuta come una perdita su crediti nel conto economico.
UTILIZZAZIONE DEL METODO DIRETTO E INDIRETTO
Per la registrazione delle perdite su crediti, è possibile utilizzare due metodi principali: il metodo diretto e il metodo indiretto.
Nel metodo diretto, l'azienda riconosce immediatamente la perdita nel conto economico quando si rende conto che non sarà in grado di riscuotere il credito. Per esempio, se un'azienda sa che un cliente non sarà in grado di pagare un debito di 1.000 euro, riconoscerà immediatamente questa perdita nel conto economico.
Invece, nel metodo indiretto, l'azienda riconosce una provvista per perdite su crediti nel bilancio patrimoniale. Questa provvista è una stima delle possibili perdite future. Se, in seguito, l'azienda si rende conto che non sarà in grado di riscuotere un credito, trasferirà l'importo dalla provvista al conto economico.
CONCLUSIONI: QUALE METODO SCEGLIERE?
In conclusione, la scelta tra il metodo diretto e il metodo indiretto dipenderà dalla situazione specifica dell'azienda e dal suo approccio alla gestione del rischio. Il metodo diretto può essere più appropriato per le aziende che hanno una buona comprensione delle loro probabilità di riscossione dei crediti e che desiderano riflettere immediatamente le perdite nel conto economico. D'altra parte, il metodo indiretto può essere più adatto per le aziende che desiderano prepararsi per eventuali perdite future creando una provvista.
Ricordiamo sempre che sia le perdite su crediti nel conto economico, sia la riclassificazione dello stato patrimoniale secondo i principi contabili italiani, sono strumenti essenziali per riflettere accuratamente la posizione finanziaria di un'impresa. La loro corretta applicazione può aiutare a migliorare la gestione finanziaria e a prendere decisioni aziendali più informate.

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