STATO PATRIMONIALE SINTETICO

Il Stato Patrimoniale Sintetico è uno strumento fondamentale per analizzare la situazione finanziaria di un'impresa. Esso rappresenta una sintesi della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa in un dato momento, generalmente a fine anno. Nel contesto italiano, le regole per la preparazione dello stato patrimoniale sono dettate dal Codice Civile e dai Principi Contabili Italiani.

CODICE CIVILE ITALIANO

Il Codice Civile Italiano prevede l’obbligo per le imprese di redigere il bilancio di esercizio, il quale deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico dell’esercizio (Articolo 2423). Il bilancio di esercizio è composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa (Articolo 2423-bis).

L’Articolo 2424 del Codice Civile elenca le voci dello stato patrimoniale, suddivise in Attività e Passività. Le voci dell’Attivo e del Passivo devono essere raggruppate e presentate in modo distinto in due sezioni, secondo uno schema che può essere adottato dall’impresa in base alle proprie esigenze, a condizione che assicuri la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria.

L’Articolo 2425 prevede invece la possibilità di effettuare riclassificazioni delle voci dello stato patrimoniale, a condizione che queste siano dettagliatamente indicate e motivate nella nota integrativa.

PRINCIPI CONTABILI ITALIANI

I Principi Contabili Italiani (OIC) sono un insieme di norme che forniscono linee guida per la redazione dei bilanci delle imprese italiane. Essi rappresentano il quadro di riferimento per la corretta applicazione delle norme contenute nel Codice Civile e per assicurare che il bilancio di esercizio rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’impresa.

In particolare, il Principio Contabile OIC 12 riguarda la redazione dello Stato Patrimoniale. Il Principio stabilisce che le voci dello stato patrimoniale devono essere valutate separatamente, e che l'ammontare di ciascuna voce deve essere indicato nel bilancio. Il Principio prevede inoltre che la nota integrativa deve fornire informazioni aggiuntive su ciascuna voce dello stato patrimoniale, in modo da consentire una valutazione corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.

ANALISI DELLO STATO PATRIMONIALE SINTETICO

Lo stato patrimoniale sintetico permette di effettuare diverse analisi sulla situazione finanziaria dell'impresa:

1. Analisi della Solidità: Questa analisi permette di valutare la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari nel breve e nel lungo periodo. Si basa sul rapporto tra capitale proprio e capitale di terzi, e permette di valutare il grado di autonomia finanziaria dell’impresa.

2. Analisi della Liquidità: Questa analisi permette di valutare la capacità dell’impresa di far fronte agli impegni finanziari nel breve periodo. Si basa sul rapporto tra attività correnti e passività correnti, e permette di valutare se l’impresa è in grado di generare flussi di cassa sufficienti per coprire le proprie passività correnti.

3. Analisi della Redditività: Questa analisi permette di valutare la capacità dell’impresa di generare reddito rispetto ai capitali investiti. Si basa sul rapporto tra risultato netto e capitale investito, e permette di valutare l’efficacia con cui l’impresa utilizza le risorse a sua disposizione per generare profitti.

SCHEMA DI RICLASSIFICAZIONE

Lo schema di riclassificazione dello stato patrimoniale sintetico permette di raggruppare le voci dello stato patrimoniale in categorie omogenee, in modo da facilitare l’analisi della situazione finanziaria dell’impresa. Lo schema di riclassificazione più comune prevede la suddivisione delle voci dello stato patrimoniale in:

1. Attività Correnti: Questa categoria include le voci dell’attivo circolante, come ad esempio le disponibilità liquide, i crediti verso clienti e le scorte di magazzino.
2. Attività Non Correnti: Questa categoria include le voci dell’attivo immobilizzato, come ad esempio gli immobili, gli impianti e le attrezzature, e le partecipazioni in altre imprese.
3. Passività Correnti: Questa categoria include le voci del passivo a breve termine, come ad esempio i debiti verso fornitori e le passività finanziarie a breve termine.
4. Passività Non Correnti: Questa categoria include le voci del passivo a lungo termine, come ad esempio i debiti verso banche e gli altri finanziamenti a lungo termine.
5. Patrimonio Netto: Questa categoria include le voci relative al capitale sociale, alle riserve e al risultato di esercizio.

CONCLUSIONI

Lo stato patrimoniale sintetico è uno strumento fondamentale per analizzare la situazione finanziaria di un'impresa. Esso permette di effettuare diverse analisi, come ad esempio l’analisi della solidità, della liquidità e della redditività, e fornisce informazioni essenziali per valutare la capacità dell’impresa di generare reddito, di far fronte agli impegni finanziari nel breve e nel lungo periodo, e di utilizzare in modo efficace le risorse a sua disposizione.

Lo schema di riclassificazione dello stato patrimoniale permette di raggruppare le voci dello stato patrimoniale in categorie omogenee, in modo da facilitare l’analisi della situazione finanziaria dell’impresa. La possibilità di effettuare riclassificazioni delle voci dello stato patrimoniale è prevista dal Codice Civile e dai Principi Contabili Italiani, a condizione che queste siano dettagliatamente indicate e motivate nella nota integrativa.

In generale, è importante effettuare un’analisi accurata dello stato patrimoniale sintetico, tenendo conto delle specificità dell’impresa e del contesto in cui essa opera. Solo in questo modo sarà possibile ottenere una valutazione corretta della situazione finanziaria dell’impresa, e prendere decisioni informate su come migliorare la sua performance finanziaria ed economica.