Apertura Ratei e Risconti: approfondiamo come funziona e quali sono i passaggi!
ratei e risconti Oct 23, 2024Apertura Ratei e Risconti: guida completa per la contabilità aziendale
L’apertura ratei e risconti rappresenta un passaggio cruciale nella contabilità di ogni azienda, poiché consente di allocare correttamente i costi e i ricavi nell’esercizio di competenza. Prima di addentrarci nei dettagli del loro utilizzo, è importante comprendere cosa siano esattamente i ratei e i risconti.
I ratei sono componenti economici di competenza di un esercizio ma che non hanno ancora avuto una manifestazione finanziaria. Questo significa che si tratta di ricavi o costi che, pur essendo maturati, non sono ancora stati incassati o pagati. Si dividono in ratei attivi (ricavi da incassare) e ratei passivi (costi da pagare). I risconti, invece, rappresentano costi o ricavi anticipati che devono essere ripartiti tra più esercizi, poiché la loro competenza è futura. Anche in questo caso, possiamo distinguere tra risconti attivi (costi pagati in anticipo) e risconti passivi (ricavi ricevuti in anticipo).
L’apertura ratei e risconti è il processo contabile che consente di registrare questi elementi nel bilancio aziendale, garantendo la corretta attribuzione dei costi e dei ricavi al periodo in cui effettivamente sono maturati, indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria.
COME FUNZIONA L'APERTURA DEI RATEI E RISCONTI
Il processo di apertura ratei e risconti è essenziale per garantire che la contabilità aziendale rispetti il principio di competenza economica. Questo principio impone che i costi e i ricavi vengano registrati nel momento in cui si verificano, indipendentemente dal momento del pagamento o dell'incasso.
Nel caso dei ratei attivi, ad esempio, si registra un ricavo che è maturato nell'esercizio ma che sarà incassato nell'esercizio successivo. Questo consente di riconoscere un introito nella contabilità del periodo in cui è stato effettivamente prodotto, anche se il denaro non è ancora entrato nelle casse aziendali. Analogamente, i ratei passivi riguardano costi maturati ma non ancora pagati, i quali devono essere contabilizzati nel periodo corretto per evitare distorsioni nei bilanci.
L’apertura ratei e risconti coinvolge anche i risconti, che, come abbiamo visto, riguardano costi o ricavi che sono stati anticipati ma che competono a futuri esercizi. Ad esempio, un'azienda che paga un'assicurazione annuale anticipatamente dovrà ripartire questo costo tra i diversi periodi di competenza, registrando un risconto attivo. Lo stesso vale per i risconti passivi, che riguardano ricavi percepiti anticipatamente ma che saranno effettivi solo negli esercizi successivi.
L’importanza dell’apertura ratei e risconti risiede nella capacità di offrire una visione più accurata della situazione economico-finanziaria dell’azienda, distribuendo equamente i costi e i ricavi in base al principio di competenza.
APERTURA RATEI E RISCONTI NEL BILANCIO D'ESERCIZIO
L’apertura ratei e risconti assume un ruolo centrale nel bilancio d’esercizio, soprattutto in fase di chiusura e riapertura dei conti. Infatti, l'azienda deve assicurarsi che tutti i costi e i ricavi siano correttamente attribuiti al periodo di competenza. Questo aspetto è regolamentato dal Codice Civile italiano, che impone alle imprese di adottare un metodo di contabilità che rifletta in modo accurato i valori economici dell'azienda.
Nel bilancio, i ratei vengono iscritti nella sezione attiva o passiva del conto economico, a seconda che si tratti di ricavi da incassare o di costi da pagare. I risconti, invece, compaiono tra le attività o passività del bilancio, in quanto rappresentano valori che sono stati anticipati ma che devono ancora maturare. Questo permette di evitare che il bilancio presenti dati fuorvianti o distorti, offrendo così una rappresentazione fedele e accurata della realtà aziendale.
L’importanza dell’apertura ratei e risconti nel bilancio è evidente, poiché un corretto trattamento di questi elementi consente di evitare errori contabili e di garantire che i risultati economici dell’azienda siano corretti. Una gestione errata o trascurata di ratei e risconti può infatti portare a distorsioni significative, con conseguenze negative per la gestione e la pianificazione aziendale.
È importante sottolineare che l’apertura ratei e risconti non riguarda solo le grandi aziende, ma è un aspetto che tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, devono gestire con attenzione per assicurarsi una contabilità corretta e conforme alle normative.
CONCLUSIONI SULL'APERTURA RATEI E RISCONTI
L’apertura ratei e risconti è una procedura essenziale per la gestione contabile di qualsiasi azienda. Grazie a questa tecnica, le imprese possono garantire una corretta attribuzione dei costi e dei ricavi agli esercizi di competenza, seguendo il principio di competenza economica. I ratei permettono di registrare costi e ricavi maturati ma non ancora finanziariamente manifestati, mentre i risconti consentono di ripartire in modo corretto i costi e i ricavi anticipati.
Gestire correttamente l’apertura ratei e risconti non è solo una questione di buona prassi contabile, ma è un obbligo per tutte le aziende che desiderano presentare bilanci accurati e veritieri. La registrazione precisa di questi elementi nel bilancio è fondamentale per evitare errori e per garantire che la situazione economica dell’azienda sia riflessa correttamente.
In conclusione, una gestione oculata dell’apertura ratei e risconti consente all’azienda di avere una visione chiara della propria posizione economica, facilitando così le decisioni gestionali e strategiche.

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L'Autore dell'Articolo
 
    
  
  
    Riccardo Allievi
Dottore Commercialista
Dopo la laurea nel 2003 all’Università Bocconi di Milano con il massimo dei voti, sceglie di intraprendere subito la strada della libera professione. Nel 2007 fonda assieme a suo fratello, socio e collega Massimiliano, lo Studio Allievi – Dottori Commercialisti con 5 sedi diverse: Abbiategrasso, Alessandria, Novara, Pavia e Vigevano. Ha creato il Corso di Contabilità più famoso e diffuso in Italia, tenuto in 93 sedi diverse da un team di 46 Dottori Commercialisti.
 
    
  
 
  
     
    
    
  
