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Contabilità Ratei e Risconti: analizziamo insieme cosa sono e le loro differenze!

ratei e risconti Oct 15, 2024
 

Contabilità Ratei e Risconti: elementi essenziali per una corretta rilevazione contabile

Nella contabilità ratei e risconti rappresentano una componente fondamentale per determinare con precisione i costi e i ricavi di competenza di un determinato periodo amministrativo. Questi strumenti contabili permettono di rispettare il principio di competenza economica, garantendo che i costi e i ricavi siano rilevati nel periodo in cui sono effettivamente maturati, indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa sono i ratei e i risconti, come funzionano e dove trovano collocazione nello stato patrimoniale italiano.

DEFINIZIONE DI RATEI E RISCONTI

Nel contesto della contabilità ratei e risconti, i ratei sono quote di proventi o oneri la cui manifestazione numeraria avverrà in un periodo successivo rispetto a quello in cui sono maturati. In altre parole, i ratei si riferiscono a entrate o uscite che sono già maturate, ma non ancora incassate o pagate.

I risconti, d'altro canto, rappresentano costi o ricavi già registrati contabilmente, ma che si riferiscono a esercizi successivi. I risconti permettono di rinviare una parte dei costi o dei ricavi già sostenuti o incassati al periodo di competenza. Entrambi questi elementi, ratei e risconti, vengono gestiti nel rispetto del principio di competenza economica.

Nel contesto italiano, la gestione di ratei e risconti è regolata dal Codice Civile, in particolare dagli articoli 2424 e 2425, che delineano la struttura del bilancio e la classificazione delle voci patrimoniali e reddituali. Inoltre, i principi contabili italiani (OIC 18 e OIC 19) forniscono linee guida specifiche per la corretta rilevazione e presentazione di questi elementi nei bilanci aziendali.

COSA SONO E COME FUNZIONANO

Nella contabilità ratei e risconti, i ratei si dividono in due categorie principali: ratei attivi e ratei passivi.

I ratei attivi rappresentano proventi già maturati alla chiusura dell'esercizio, ma non ancora incassati. Un esempio classico di rateo attivo è il caso di un affitto che l'azienda ha maturato, ma che sarà pagato solo nel periodo successivo. Questo tipo di rateo viene iscritto tra le attività correnti dello stato patrimoniale, in quanto rappresenta un credito verso terzi.

I ratei passivi, invece, sono oneri che l'azienda ha già maturato, ma per i quali il pagamento avverrà in futuro. Un esempio potrebbe essere il costo degli interessi su un prestito che maturano nel corso dell'anno, ma che verranno pagati solo nell'esercizio successivo. I ratei passivi sono registrati tra le passività correnti del bilancio, poiché rappresentano un debito dell'azienda verso terzi.

È importante sottolineare che, secondo il principio della competenza economica, i ratei attivi e passivi devono essere rilevati solo se effettivamente maturati nel corso dell'esercizio e devono essere sempre coerenti con la normativa civilistica e i principi contabili nazionali.

DEFINIZIONE E APPLICAZIONE

I risconti sono strumenti essenziali nella contabilità ratei e risconti per rinviare costi o ricavi già registrati, ma che si riferiscono a periodi futuri. Come i ratei, anche i risconti si dividono in due categorie: risconti attivi e risconti passivi.

I risconti attivi rappresentano costi sostenuti nel corso di un esercizio, ma che si riferiscono a uno o più periodi successivi. Un esempio tipico di risconto attivo è l'assicurazione annuale pagata anticipatamente, che copre un periodo che si estende oltre l'anno in corso. In questo caso, una parte del costo viene rinviata al futuro e registrata come risconto attivo nel bilancio, tra le attività.

I risconti passivi, invece, rappresentano ricavi già incassati, ma che si riferiscono a esercizi futuri. Un esempio classico è l'affitto ricevuto anticipatamente per un periodo che comprende anche esercizi successivi. In questo caso, la parte di ricavo che non riguarda l'esercizio in corso viene registrata come risconto passivo tra le passività del bilancio.

L'iscrizione dei risconti nel bilancio segue il principio di prudenza e deve rispettare quanto previsto dall'articolo 2424 del Codice Civile. I risconti, così come i ratei, vengono gestiti in modo da assicurare che i costi e i ricavi siano correttamente ripartiti tra i vari esercizi, rispettando sempre il principio della competenza.

ESEMPI PRATICI DI RATEI E RISCONTI NEL BILANCIO

Per comprendere meglio il funzionamento di ratei e risconti nella contabilità ratei e risconti, consideriamo alcuni esempi pratici.

Immaginiamo che un'azienda debba pagare un canone di locazione annuo di 12.000 euro, con pagamento trimestrale posticipato. Alla chiusura dell’esercizio, il pagamento del quarto trimestre non è ancora stato effettuato. In questo caso, l'azienda iscriverà un rateo passivo per l'importo del canone maturato, ma non ancora pagato (3.000 euro), che sarà registrato tra le passività del bilancio.

Un altro esempio riguarda un'azienda che paga anticipatamente una polizza assicurativa annuale di 12.000 euro il 1° luglio. Al 31 dicembre, solo metà del costo è di competenza dell'esercizio in corso, mentre i restanti 6.000 euro si riferiscono all'anno successivo. L'importo di 6.000 euro verrà registrato come risconto attivo tra le attività del bilancio, poiché rappresenta un costo futuro.

Infine, consideriamo un'azienda che riceve un pagamento anticipato di 24.000 euro per un servizio che fornirà nei successivi due anni. Al termine del primo anno, l’azienda avrà maturato solo metà del ricavo, mentre l’altra metà si riferirà all’anno successivo. Pertanto, 12.000 euro verranno registrati come risconto passivo, poiché rappresentano un ricavo che non è di competenza dell'esercizio corrente.

Gli esempi sopra riportati dimostrano come i ratei e i risconti permettano di distribuire correttamente costi e ricavi tra i vari esercizi, garantendo la trasparenza e la coerenza della rendicontazione contabile.

CONCLUSIONI

La gestione dei ratei e dei risconti nella contabilità ratei e risconti rappresenta un elemento fondamentale per rispettare il principio della competenza economica e garantire che costi e ricavi siano correttamente attribuiti ai periodi di competenza. I ratei attivi e passivi permettono di registrare costi e ricavi già maturati ma non ancora liquidati, mentre i risconti attivi e passivi consentono di rinviare costi e ricavi già registrati che si riferiscono a esercizi successivi.

Il Codice Civile italiano, in particolare gli articoli 2424 e 2425, insieme ai principi contabili nazionali (OIC 18 e OIC 19), forniscono le linee guida per la corretta gestione di questi elementi nei bilanci aziendali. Gli esempi pratici dimostrano l'importanza di una corretta rilevazione dei ratei e dei risconti per garantire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica e finanziaria di un’impresa.

In sintesi, la comprensione e l’applicazione corretta dei ratei e risconti rappresentano un aspetto cruciale per chiunque si occupi di contabilità e gestione finanziaria, contribuendo a una migliore pianificazione e gestione delle risorse aziendali.

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