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Conto Economico Modello: capiamo insieme di cosa si tratta e come funziona!

bilancio Jul 09, 2025
 

CONTO ECONOMICO MODELLO: DEFINIZIONE, STRUTTURA E FUNZIONE

Il conto economico modello rappresenta uno degli strumenti contabili fondamentali attraverso cui un'impresa è in grado di comunicare in modo chiaro, coerente e strutturato i risultati economici conseguiti in un determinato periodo di esercizio. La sua funzione è centrale nella redazione del bilancio d'esercizio, affiancando lo stato patrimoniale, la nota integrativa e, ove richiesto, il rendiconto finanziario. La particolarità del conto economico modello è la standardizzazione della forma espositiva che consente, da un lato, di garantire la confrontabilità tra bilanci di imprese diverse e, dall'altro, di offrire una base affidabile per l’analisi economico-finanziaria.

Il conto economico modello si struttura secondo schemi ben definiti, previsti dalla normativa civilistica italiana, in particolare dall’art. 2425 del Codice Civile. Questi schemi si distinguono principalmente in due forme: il conto economico a costi e ricavi classificati per natura e il conto economico a costi e ricavi classificati per destinazione. La forma più utilizzata in Italia, anche ai fini civilistici, è quella a classificazione per natura, nella quale i componenti di reddito sono distinti sulla base della loro natura economica (es. costi per materie prime, costi per il personale, ricavi da vendite, ecc.). Il conto economico modello ha una struttura scalare, ossia costruita per livelli successivi che consentono di determinare margini intermedi significativi come il margine operativo lordo (EBITDA), il risultato operativo (EBIT), il risultato della gestione finanziaria, il risultato ante imposte e infine il risultato d’esercizio.

La redazione del conto economico modello comporta l'applicazione di principi contabili generalmente accettati che mirano a rappresentare in modo veritiero e corretto la performance economica dell’impresa. Tali principi includono, tra gli altri, il principio della competenza economica, secondo cui costi e ricavi devono essere imputati all’esercizio di competenza indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria. Il principio della prudenza, che impone di non sopravvalutare le attività e i ricavi e di non sottovalutare le passività e i costi, e il principio della continuità aziendale, che presume la prosecuzione dell’attività dell’impresa, completano il quadro teorico alla base del conto economico modello.

Dal punto di vista informativo, il conto economico modello è una fonte preziosa non solo per gli organi di amministrazione, ma anche per gli investitori, i creditori e gli analisti, i quali lo utilizzano per valutare la capacità dell’impresa di generare reddito, contenere i costi, gestire la leva finanziaria e remunerare il capitale investito. L’analisi dei margini intermedi consente di ottenere indicazioni dettagliate sull’efficienza operativa e sulla redditività industriale. In particolare, l’EBITDA evidenzia la redditività operativa prima degli ammortamenti e delle poste finanziarie, mentre l’EBIT fornisce un’indicazione del risultato operativo netto prima della gestione finanziaria e delle imposte.

È importante sottolineare che il conto economico modello assume configurazioni differenti in funzione della dimensione dell’impresa e del regime contabile applicato. Le micro-imprese e le piccole imprese, ad esempio, possono redigere il bilancio in forma abbreviata e semplificata, adottando versioni ridotte del conto economico, che omettono alcune voci minori o raggruppano le informazioni in modo meno analitico. Tuttavia, anche in questi casi, devono essere rispettati i principi di chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta.

La redazione del conto economico modello richiede un’adeguata impostazione del sistema informativo contabile dell’impresa, che deve essere in grado di rilevare correttamente tutte le operazioni economiche, classificarle in modo appropriato e aggregarle in modo coerente con la struttura prevista. Gli strumenti software di contabilità, integrati con la gestione amministrativa e operativa, rappresentano un supporto indispensabile per garantire accuratezza, tempestività e tracciabilità nella redazione del conto economico.

In sintesi, il conto economico modello è un documento contabile essenziale che consente di rappresentare sinteticamente ma efficacemente il risultato economico dell’attività aziendale. La sua importanza si riflette non solo nei profili obbligatori imposti dalla normativa civilistica, ma anche nel suo ruolo di strumento gestionale e analitico. Comprendere a fondo la struttura e il funzionamento del conto economico modello è quindi fondamentale per tutti gli operatori aziendali, dai responsabili amministrativi ai manager strategici, dagli imprenditori agli analisti finanziari.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL CONTO ECONOMICO MODELLO

Il conto economico modello si distingue per la sua capacità di offrire una rappresentazione sistematica delle dinamiche economiche dell’impresa. Esso organizza i dati contabili in maniera tale da permettere un’analisi articolata della redditività aziendale. Il principio di base che regola la sua struttura è quello della separazione e classificazione dei costi e dei ricavi, secondo una logica scalare che riflette la successione delle fasi di gestione. Tale struttura non è casuale, ma è definita con precisione dalla normativa civilistica e dai principi contabili nazionali ed internazionali, con l’obiettivo di fornire una base coerente per la comparazione temporale e settoriale dei risultati aziendali. La standardizzazione dello schema consente di facilitare l’interpretazione dei dati contabili da parte di analisti, revisori, investitori e soggetti terzi, migliorando l’affidabilità e la trasparenza dell’informativa economico-finanziaria.

Nel dettaglio, il conto economico modello articolato secondo la classificazione per natura prevede una suddivisione dei componenti positivi e negativi di reddito in categorie omogenee. I ricavi vengono esposti nella parte iniziale, seguiti da una progressiva deduzione dei costi operativi, degli ammortamenti e degli oneri finanziari. Si giunge così alla determinazione del risultato ante imposte, dal quale, sottraendo le imposte dell’esercizio, si ottiene il risultato netto. Questa rappresentazione a scalare consente di individuare passaggi intermedi di fondamentale rilevanza gestionale, come il margine operativo lordo, il risultato operativo e il risultato della gestione finanziaria. La progressiva deduzione dei costi, organizzati per natura, consente un’analisi dettagliata delle aree di incidenza sui risultati aziendali, rendendo possibile una valutazione analitica dei costi industriali, amministrativi, commerciali e finanziari.

Dal punto di vista normativo, il Codice Civile, attraverso l’articolo 2425, stabilisce uno schema rigido per la redazione del conto economico modello che le società di capitali devono osservare. Questo schema prescrive l’ordine espositivo delle voci e impone l’indicazione separata di elementi straordinari, proventi e oneri, per evitare compensazioni che potrebbero distorcere l’informazione contabile. Il rispetto di tale schema è fondamentale per garantire l’omogeneità dell’informativa tra imprese diverse e nel tempo. La normativa prevede inoltre che, se una voce non è pertinente per l’impresa, essa non venga indicata, e che ogni eventuale modifica di struttura sia espressamente motivata nella nota integrativa.

Il conto economico modello non è però solo uno strumento contabile per la redazione del bilancio. Esso trova anche ampia applicazione nell’ambito della contabilità gestionale, dove viene utilizzato come base per l’elaborazione di modelli previsionali, budget e business plan. In questi contesti, il modello viene spesso adattato alle esigenze informative dell’impresa, consentendo simulazioni, analisi di scenario e monitoraggio continuo delle performance economiche. In ambito gestionale, il conto economico modello può essere personalizzato per evidenziare informazioni ritenute strategiche, come il contributo marginale per prodotto, la leva operativa, il punto di pareggio e la redditività per area geografica o canale distributivo.

Le caratteristiche tecniche del conto economico modello comprendono anche aspetti legati all’integrabilità con altri strumenti informativi aziendali. La coerenza con il piano dei conti, la possibilità di integrazione con la contabilità analitica e la compatibilità con i requisiti di reporting esterno (es. principi IAS/IFRS o OIC) sono elementi che determinano l’efficacia del modello nella rappresentazione della situazione economica aziendale. L’impiego di software ERP e gestionali evoluti consente di automatizzare buona parte del processo di redazione, rendendo il conto economico modello uno strumento dinamico e aggiornabile in tempo reale.

Infine, dal punto di vista tecnico, è importante ricordare che il conto economico modello deve essere coerente con gli altri documenti del bilancio, in particolare con lo stato patrimoniale e con la nota integrativa. La coerenza interna del bilancio garantisce la corretta rappresentazione dell’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario dell’impresa. Ogni voce del conto economico deve quindi trovare un riscontro nei dati patrimoniali o nelle spiegazioni fornite dalla nota integrativa, evitando discrepanze che potrebbero compromettere la credibilità del bilancio. Anche le operazioni straordinarie, le variazioni di criterio contabile o i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio devono essere adeguatamente rappresentati o commentati per completare il quadro informativo offerto dal conto economico modello.

ESEMPI PRATICI DI UTILIZZO DEL CONTO ECONOMICO MODELLO

Il conto economico modello non è soltanto uno strumento normativo e tecnico, ma trova una delle sue massime espressioni applicative quando viene impiegato nella prassi quotidiana aziendale per analizzare i risultati economici e prendere decisioni strategiche. Per comprendere appieno la sua utilità e il suo funzionamento, è opportuno analizzare alcune situazioni aziendali concrete in cui il conto economico modello viene utilizzato per valutare performance, monitorare l’andamento gestionale e individuare aree critiche o di miglioramento. I seguenti esempi, pur mantenendo una finalità illustrativa, si basano su casistiche realistiche tipiche delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni.

Si consideri un’impresa manifatturiera che opera nella produzione di componentistica per il settore automotive. Alla fine dell’esercizio, il reparto amministrativo elabora il conto economico modello secondo lo schema previsto dall’art. 2425 c.c., classificando i costi per natura. I ricavi delle vendite ammontano a 4 milioni di euro, i costi per materie prime a 1,2 milioni, quelli per il personale a 1,1 milioni, i costi per servizi esterni a 400.000 euro, e gli ammortamenti a 300.000 euro. Ne risulta un margine operativo lordo di 1 milione e un risultato operativo di 700.000 euro. L’inserimento di oneri finanziari pari a 100.000 euro e imposte per 150.000 euro porta a un utile netto di 450.000 euro. Questo dato, evidenziato chiaramente nel conto economico modello, rappresenta non solo il risultato della gestione corrente, ma anche un riferimento fondamentale per la valutazione dell’efficienza dei processi produttivi e della sostenibilità finanziaria dell’impresa.

Un secondo esempio riguarda un’impresa commerciale attiva nella distribuzione all’ingrosso di articoli per l’ufficio. Durante l’anno, la direzione ha effettuato importanti investimenti in campagne pubblicitarie e nella formazione del personale. Alla fine dell’anno, dal conto economico modello emergono ricavi pari a 2,5 milioni di euro, costi per acquisti pari a 1 milione, spese per il personale per 600.000 euro, costi per servizi (inclusi marketing e formazione) per 500.000 euro e ammortamenti per 100.000 euro. Il risultato operativo risulta quindi di 300.000 euro, mentre l’utile netto, dopo imposte e oneri finanziari, si attesta a 180.000 euro. In questo caso, l’analisi del conto economico modello consente di comprendere come gli investimenti immateriali abbiano inciso sulla redditività corrente, pur essendo potenzialmente strategici per lo sviluppo futuro dell’impresa.

Un altro esempio pratico riguarda una micro-impresa artigiana, la cui gestione viene condotta con uno schema semplificato. Il conto economico modello adottato segue la versione abbreviata prevista per le micro-imprese dall’art. 2435-ter c.c. Le voci sono aggregate e meno dettagliate rispetto agli schemi ordinari, ma comunque significative. I ricavi sono pari a 300.000 euro, i costi complessivi pari a 240.000 euro, e l’utile netto risulta pari a 60.000 euro. In questa situazione, anche con una struttura contabile semplificata, il conto economico modello mantiene la sua funzione principale: fornire una rappresentazione chiara e fedele del risultato d’esercizio, utile sia per fini fiscali che gestionali.

Un ulteriore esempio può riguardare l’impiego del conto economico modello nella predisposizione di un business plan. Una startup nel settore tecnologico prevede di sviluppare una piattaforma digitale e cerca finanziamenti presso investitori istituzionali. Nel piano economico-finanziario viene incluso un conto economico modello previsionale che mostra una crescita progressiva dei ricavi da 200.000 euro nel primo anno a 1 milione nel terzo anno, con un’incidenza decrescente dei costi fissi grazie all’effetto scala. La visibilità della redditività attesa e dei margini intermedi consente agli investitori di valutare la sostenibilità economica del progetto. Il conto economico modello viene quindi utilizzato come strumento di comunicazione economica verso soggetti esterni, assumendo un ruolo strategico nel percorso di raccolta capitale.

Questi esempi dimostrano che l’utilizzo del conto economico modello si estende ben oltre gli obblighi normativi. Esso diventa uno strumento flessibile, adattabile alle dimensioni e alle esigenze informative dell’impresa. Permette di monitorare costantemente l’andamento economico, di identificare le voci di costo più critiche, di valutare la coerenza tra strategie aziendali e risultati, di confrontare i dati storici e di supportare le decisioni operative e strategiche. La capacità del conto economico modello di essere declinato sia in forma analitica per l’analisi gestionale, sia in forma sintetica per le comunicazioni esterne, ne fa un alleato indispensabile nella governance economica d’impresa.

È importante sottolineare che, sebbene gli esempi presentati riflettano situazioni realistiche, ogni impresa deve adattare il proprio conto economico modello alle specificità del proprio settore, alle dimensioni aziendali, alla complessità della gestione e alle esigenze degli stakeholder. La flessibilità dello strumento non significa assenza di rigore, ma piuttosto capacità di modellarsi sulle esigenze informative pur mantenendo coerenza con i principi contabili. In ogni caso, la presenza di un conto economico modello ben strutturato rappresenta un requisito essenziale per assicurare la trasparenza e la correttezza dell’informazione economica e per supportare l’efficace conduzione dell’attività aziendale.

RUOLO STRATEGICO DEL CONTO ECONOMICO MODELLO NELLA GESTIONE AZIENDALE

Il conto economico modello non è solo un documento contabile obbligatorio, ma uno strumento strategico che permette alle imprese di governare la propria gestione in modo consapevole e informato. Nella pratica aziendale, il conto economico assume una funzione ben più ampia della mera esposizione dei risultati di esercizio: diventa uno strumento di controllo, di previsione e di valutazione, capace di influenzare decisioni operative, investimenti e strategie finanziarie. L’adozione di un conto economico modello strutturato e coerente, in grado di raccogliere le informazioni in modo sistematico e disaggregato per natura e destinazione, rappresenta una base solida per l’analisi dell’efficienza aziendale e per la determinazione della redditività dei singoli centri di costo. La capacità di fornire una lettura efficace dei costi, dei ricavi, dei margini operativi e delle aree di inefficienza fa sì che il conto economico modello diventi un riferimento essenziale per l’intera governance aziendale.

Una delle principali caratteristiche che conferiscono valore strategico al conto economico modello è la sua funzione di ponte tra contabilità generale e contabilità analitica. Se correttamente strutturato, esso consente di raccogliere, classificare e aggregare i dati non solo secondo criteri contabili obbligatori, ma anche in funzione delle esigenze direzionali. Questo significa che l’impresa può ricavare indicatori economici utili alla misurazione delle performance per funzione, area geografica, linea di prodotto o canale distributivo. È proprio questa flessibilità del modello che consente di passare dalla semplice registrazione contabile alla creazione di valore informativo per il management. Attraverso la scomposizione del margine operativo lordo (EBITDA), del risultato operativo (EBIT) e del risultato ante imposte, è possibile ricostruire con precisione l’origine delle performance aziendali e identificare rapidamente i segmenti che generano valore e quelli che invece lo consumano.

Il conto economico modello è inoltre il punto di partenza imprescindibile per la costruzione del budget economico e per le successive attività di controllo di gestione. Ogni impresa, nel processo di pianificazione annuale, necessita di definire obiettivi economici coerenti con le proprie risorse e le proprie strategie. Il modello di conto economico, se opportunamente declinato in chiave previsionale, consente di costruire scenari, simulare impatti derivanti da variazioni nei volumi, nei prezzi o nei costi fissi e variabili, e di verificare ex ante la sostenibilità di un determinato piano industriale. Inoltre, nella fase di consuntivazione, lo stesso modello consente di effettuare un’analisi degli scostamenti tra dati previsionali e dati reali, individuando le cause delle differenze e attivando tempestivamente azioni correttive. Questo circolo virtuoso di pianificazione, controllo e intervento è reso possibile proprio grazie alla struttura modulare e coerente del conto economico modello.

In ambito finanziario, il conto economico costituisce la base per il calcolo degli indici di redditività e per l’analisi della capacità dell’impresa di generare flussi di cassa. Indicatori come ROS (Return On Sales), ROA (Return On Assets) e ROE (Return On Equity) derivano direttamente dai risultati esposti nel conto economico e permettono un confronto sia temporale, all’interno della stessa impresa, sia spaziale, con i competitor del settore. Un conto economico modello ben costruito e aderente alle dinamiche aziendali consente una rappresentazione più veritiera e tempestiva della redditività, facilitando anche la comunicazione con stakeholder esterni quali banche, investitori e organi di controllo. In presenza di un sistema di reporting coerente con il conto economico, l’impresa può inoltre predisporre una reportistica periodica evoluta, orientata ai KPI strategici e in grado di supportare decisioni rapide in contesti competitivi dinamici.

Un ulteriore aspetto strategico del conto economico modello riguarda la sua capacità di supportare le decisioni di pricing. Attraverso la riclassificazione dei costi in fissi e variabili e l’identificazione del margine di contribuzione, l’impresa è in grado di determinare il prezzo minimo accettabile per ogni prodotto o servizio, tenendo conto dei costi diretti imputabili e del contributo alla copertura dei costi generali. Questo è particolarmente utile nei processi di offerta, nella partecipazione a gare pubbliche o nelle decisioni di sconto commerciale. Il conto economico diventa così uno strumento dinamico che consente di elaborare strategie competitive sostenibili, evitando errori che potrebbero compromettere l’equilibrio economico-finanziario.

Infine, non va sottovalutata la funzione di comunicazione del conto economico modello nei confronti degli organi societari e degli stakeholders. Il consiglio di amministrazione, i soci, i finanziatori e i potenziali investitori basano le proprie valutazioni sull’analisi dei risultati economici e sulla loro attendibilità. Un modello di conto economico costruito in modo trasparente, verificabile e coerente con gli altri documenti di bilancio, accresce la credibilità dell’impresa e favorisce il consolidamento dei rapporti fiduciari con le controparti. La chiarezza espositiva, unita alla coerenza dei criteri di classificazione dei costi e dei ricavi, consente di evitare fraintendimenti e di offrire un quadro chiaro e inequivocabile dell’andamento aziendale. In sintesi, il conto economico modello non è un mero documento contabile, ma un presidio strategico di gestione, pianificazione e controllo, che riflette e orienta la capacità dell’impresa di creare valore nel tempo.

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