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Iva Buoni Pasto: approfondiamo insieme come funziona!

iva Apr 09, 2025
 

IVA BUONI PASTO: REGOLE, ALIQUOTE E DEDUCIBILITÀ FISCALE

L’IVA buoni pasto è un aspetto cruciale per aziende e professionisti che utilizzano questi strumenti come forma di welfare aziendale. I buoni pasto sono un beneficio concesso ai dipendenti per l’acquisto di pasti o generi alimentari e possono essere emessi in formato cartaceo o elettronico. Sono accettati in bar, ristoranti, supermercati e altri esercizi convenzionati.

Dal punto di vista fiscale, i buoni pasto non costituiscono reddito imponibile per il dipendente, entro certi limiti stabiliti dalla normativa. L’uso e la gestione fiscale di questi strumenti sono disciplinati dal D.Lgs. 50/2017, che definisce le modalità di utilizzo e le condizioni di esenzione fiscale.

Le aziende possono acquistare i buoni pasto da società emettitrici specializzate e offrirli ai propri dipendenti come benefit. Oltre a rappresentare un vantaggio per i lavoratori, i buoni pasto consentono alle imprese di ottenere benefici fiscali sotto forma di deducibilità del costo e detraibilità dell’IVA. Tuttavia, la gestione dell’IVA su questi strumenti segue regole specifiche che dipendono dalla tipologia di soggetto che acquista e utilizza i buoni pasto.

ALIQUOTE E DETRAZIONE DELL’IVA BUONI PASTO

L’IVA buoni pasto varia in base alla tipologia di servizio o bene acquistato. Le aliquote applicabili dipendono dalla categoria merceologica del prodotto acquistato con il buono pasto.

Le principali aliquote IVA buoni pasto sono:

  • 10% per i pasti consumati in ristoranti, mense o esercizi convenzionati.
  • 4% per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, come pane e latte.
  • 22% per prodotti non alimentari acquistabili nei supermercati, se previsti dall’emittente del buono pasto.

La detraibilità dell’IVA buoni pasto dipende dal soggetto che sostiene la spesa:

  • Le aziende che acquistano buoni pasto per i dipendenti possono detrarre l’IVA al 100%, a condizione che i titoli siano destinati effettivamente ai lavoratori e siano rispettati i limiti normativi.
  • I dipendenti che utilizzano i buoni pasto non possono detrarre l’IVA, poiché non svolgono attività d’impresa. L’IVA sui beni acquistati con il buono pasto viene già applicata dall’esercente sulla base dell’aliquota corrispondente alla tipologia di prodotto.

Un altro aspetto importante è la gestione dell’IVA buoni pasto elettronici, che segue le stesse regole dei buoni pasto cartacei, ma offre una maggiore tracciabilità fiscale, semplificando la contabilità aziendale e la rendicontazione fiscale.

DEDUCIBILITÀ FISCALE E LIMITI PER L’IVA BUONI PASTO

Oltre alla detrazione dell’IVA, è essenziale considerare la deducibilità fiscale del costo dei buoni pasto. La normativa fiscale stabilisce che la deducibilità varia in base alla tipologia di soggetto e alle modalità di utilizzo:

  • Imprese: il costo dei buoni pasto è deducibile al 75%, con un limite massimo giornaliero di €4 per i buoni cartacei e €8 per i buoni elettronici. Questa soglia rappresenta l’importo esente da tassazione per il lavoratore.
  • Spese per mense aziendali: se l’azienda fornisce direttamente i pasti tramite una mensa aziendale o in esercizi convenzionati, la spesa è deducibile al 100%.

Per professionisti e lavoratori autonomi, la deducibilità è più limitata:

  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti possono dedurre il costo dei buoni pasto fino al 75%, con un limite massimo del 2% dei ricavi annui.
  • Amministratori di società: la deducibilità è ammessa solo se il contratto aziendale prevede esplicitamente la concessione di buoni pasto.

L’ottimizzazione della gestione fiscale dei buoni pasto deve quindi tenere conto sia della detraibilità dell’IVA che delle regole di deducibilità del costo, in base alla tipologia di impresa e ai beneficiari.

CONCLUSIONI

L’IVA buoni pasto è regolata da specifiche normative che variano in base al soggetto che acquista e utilizza i titoli. Per le aziende, l’IVA sui buoni pasto è generalmente detraibile al 100%, mentre la deducibilità del costo dipende dal tipo di beneficiario e dai limiti giornalieri stabiliti dalla normativa fiscale.

Le principali aliquote IVA buoni pasto sono:

  • 10% per la ristorazione,
  • 4% per gli alimenti di prima necessità,
  • 22% per altri prodotti, a seconda della categoria merceologica acquistata.

La gestione fiscale dei buoni pasto rappresenta un’opportunità per le imprese, che possono offrire ai propri dipendenti un benefit vantaggioso ottenendo anche benefici fiscali. Per ottimizzare la fiscalità, è fondamentale rispettare i limiti di deducibilità e considerare le differenze tra buoni pasto cartacei ed elettronici, soprattutto in termini di tracciabilità e gestione amministrativa.

Un corretto utilizzo dei buoni pasto permette alle aziende di migliorare il welfare aziendale e di ridurre il carico fiscale in modo efficace. 

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