Partita Doppia Fatture da Emettere: approfondiamo insieme come funziona la registrazione!
Nov 17, 2025PARTITA DOPPIA FATTURE DA EMETTERE: PRINCIPI, CONTENUTI E FINALITÀ
La partita doppia fatture da emettere rappresenta una scrittura di integrazione di fine periodo che consente di rispettare in modo rigoroso il principio di competenza economica nella redazione del bilancio d’esercizio.
In termini sostanziali, il problema che questa tecnica risolve è la distanza temporale che spesso si crea tra la conclusione dell’operazione economica e la sua manifestazione finanziaria attraverso l’emissione della fattura. Nel corso dell’esercizio, la contabilità generale registra le operazioni quando si verificano movimenti di moneta, crediti o debiti, adottando un’impostazione che privilegia la rilevazione al momento della fatturazione.
Tuttavia, la misurazione del reddito richiede che proventi e oneri siano attribuiti al periodo al quale si riferiscono, a prescindere dall’incasso o dal pagamento. Quando una cessione di beni o una prestazione di servizi è stata ultimata entro la chiusura dell’esercizio ma la relativa fattura non è ancora stata emessa, la registrazione per competenza impone di includere il ricavo nel Conto Economico dell’anno corrente e di rappresentare nello Stato Patrimoniale un credito presunto verso il cliente.
È proprio in questa intercapedine tra dinamica economica e dinamica finanziaria che opera il conto Fatture da emettere, assicurando la continuità informativa del sistema dei valori e preservando la veridicità e correttezza della rappresentazione.
L’istituto si fonda sul metodo della partita doppia fatture da emettere, che garantisce la duplice e simmetrica rilevazione dei valori, con importi equivalenti ma segno opposto, mantenendo l’equilibrio dell’equazione patrimoniale e consentendo la tracciabilità delle cause che determinano il risultato economico.
L’applicazione metodica di questa scrittura evita la sottostima dei ricavi nei settori in cui il ciclo ordine-produzione-consegna si conclude a ridosso della chiusura, come accade frequentemente nella produzione su commessa, nei servizi professionali e nella distribuzione.
La registrazione corretta tutela la comparabilità dei bilanci e impedisce scostamenti artificiosi tra periodi adiacenti, che potrebbero alterare indici di redditività, covenant finanziari o metriche di performance.
Sotto il profilo concettuale, la scrittura non anticipa utili sperati ma recepisce utili conseguiti, perché si fonda sull’avvenuto trasferimento dei rischi e dei benefici significativi connessi al bene ceduto o al servizio reso.
La certezza del diritto al corrispettivo, la determinabilità attendibile dell’importo e il perfezionamento della prestazione costituiscono le condizioni di validità della rilevazione.
La mancanza della fattura non impedisce la registrazione per competenza, poiché la fattura è strumento probatorio e fiscale ma non condizione costitutiva dell’esistenza del ricavo economico.
In un sistema contabile ben progettato, le procedure di cut off identificano puntualmente spedizioni uscite entro l’ultimo giorno utile, rapporti di intervento firmati, stati di avanzamento approvati, documenti di trasporto e ogni altra evidenza che consenta di ricondurre la prestazione al periodo corretto.
In sede di chiusura, la funzione amministrazione e controllo coordina le unità operative per raccogliere tali evidenze, definire le stime necessarie e documentare la tracciabilità delle decisioni.
Inoltre, l’adozione coerente della scrittura di integrazione si collega al principio di prevalenza della sostanza sulla forma, perché rappresenta la realtà economica dell’operazione prescindendo dalla mera scansione documentale.
In prospettiva di governance, l’utilizzo costante di questo presidio rafforza l’affidabilità delle informazioni finanziarie, facilita la pianificazione fiscale e riduce il rischio di contestazioni sul profilo della corretta imputazione temporale dei ricavi.
Anche in presenza di normative settoriali o contrattualistiche complesse, la logica resta immutata: quando la prestazione è stata compiuta e il prezzo è ragionevolmente determinabile, l’effetto economico deve emergere nel periodo di competenza, e il successivo invio della fattura costituisce il momento di piena manifestazione finanziaria ma non la nascita del ricavo in senso economico.
In tal modo, la contabilità generale realizza la propria funzione primaria di misurazione della ricchezza prodotta e di rappresentazione fedele della posizione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.
IL CONTO FATTURE DA EMETTERE E LA SUA CLASSIFICAZIONE
Il conto Fatture da emettere nasce per gestire un disallineamento fisiologico tra completamento della prestazione e emissione del documento fiscale, e la sua configurazione tecnica merita un esame analitico.
Nella logica della partita doppia fatture da emettere, la scrittura di integrazione al termine dell’esercizio rileva nell’attivo dello Stato Patrimoniale un credito di natura non numeraria certa in ragione dell’operazione conclusa e, in contropartita, un ricavo nel Conto Economico.
Questo credito è definito presunto in quanto privo, al momento della registrazione, del documento fiscale, ma non è aleatorio, poiché è fondato su un titolo giuridico già sorto.
La classificazione patrimoniale avviene tra i crediti verso clienti, distinti dai ratei attivi che esprimono maturazioni temporali di competenza su contratti pluriperiodali.
La distinzione, seppur sottile, è fondamentale per evitare confusione tra istituti con funzioni differenti. I ratei attivi rappresentano quote di ricavi che maturano nel tempo e non conseguono a un evento puntuale di consegna o completamento, mentre il conto Fatture da emettere presuppone che la prestazione sia stata interamente eseguita.
La rilevazione è accompagnata da procedure di riconciliazione che assicurano l’allineamento tra magazzino, logistica, produzione e fatturazione, così da prevenire duplicazioni o omissioni al momento dell’emissione del documento nell’esercizio successivo.
In apertura del nuovo esercizio, il saldo viene riportato tra le attività e, alla data di fatturazione, si procede alla chiusura del conto transitorio con la conseguente iscrizione del credito commerciale comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto e della passività IVA a debito.
Questo percorso evita la doppia imputazione del ricavo ed evidenzia, in X+1, esclusivamente l’aspetto finanziario residuo.
Dal punto di vista del controllo interno, l’ente deve dotarsi di politiche che definiscano soglie di materialità, responsabilità approvative e archiviazione delle evidenze probatorie, includendo contratti, ordini, conferme, documenti di trasporto, rapporti di intervento e verbali di collaudo.
La funzione revisione interna verifica campioni di operazioni per valutare la robustezza delle stime e l’adeguatezza del cut off. Anche la revisione legale dei conti presta particolare attenzione a questa area, in quanto il rischio di errore significativo sulla riconciliazione dei ricavi è tipicamente elevato.
La documentazione deve consentire di ricostruire, anche a distanza di tempo, il nesso causale tra evento economico e iscrizione contabile.
In parallelo, occorre presidiare l’interazione con altre scritture di fine esercizio, come rimanenze, lavori in corso su ordinazione e prestazioni a percentuale di completamento, evitando sovrapposizioni.
Se una prestazione ricade sotto un contratto gestito per avanzamento, la componente maturata va stimata con criteri coerenti e non duplicata con l’utilizzo del conto Fatture da emettere.
La corretta delimitazione degli ambiti e una tassonomia contabile chiara riducono rischi di errore e migliorano la leggibilità del bilancio.
Infine, la presenza del saldo tra le attività non implica automaticamente un incasso tempestivo; per questo, in condizioni di rischio creditizio, possono rendersi opportuni accantonamenti al fondo svalutazione crediti, da determinare sulla base di evidenze storiche e analisi prospettiche, senza incidere sul principio per cui il ricavo di competenza deve essere comunque riconosciuto laddove esistano i presupposti di legge e di sostanza economica.
EFFETTI SUL BILANCIO E PRINCIPI CONTABILI
L’effetto della partita doppia fatture da emettere sulle tavole di sintesi è duplice e richiede una lettura coordinata di Conto Economico e Stato Patrimoniale.
Nel Conto Economico, la scrittura d’integrazione assicura la corretta imputazione del provento all’esercizio di riferimento, preservando la correlazione con i costi sostenuti per generarlo.
Nello Stato Patrimoniale, l’attività iscritta misura la condizione di credito maturata nei confronti del cliente, con impatto sul capitale circolante e, quindi, sulla misurazione dei fabbisogni finanziari.
La presenza del saldo tra i crediti commerciali influenza indici di rotazione, giorni di incasso e capitale circolante netto; pertanto è essenziale che l’importo rifletta valori realistici e supportati da evidenze.
Sul piano dei principi, la scrittura è coerente con la clausola generale di rappresentazione veritiera e corretta e con il postulato della sostanza sulla forma, perché consente di cogliere la realtà economica delle operazioni al di là del calendario documentale.
In relazione alla prudenza, la registrazione è ammissibile poiché l’utile è considerato realizzato alla conclusione della prestazione e non deriva da attese indimostrate.
Resta ferma la necessità di considerare rischi specifici tramite fondi svalutazione per eventuali insoluti, tenendo distinta la misurazione del ricavo dalla stima della recuperabilità del credito.
Dal punto di vista della fiscalità indiretta, la scrittura non genera IVA a debito fino all’effettiva emissione della fattura, con la conseguenza che l’area economica e quella tributaria seguono cronologie differenti ma conciliabili.
Quando la fattura viene emessa nel nuovo esercizio, si registra il credito complessivo incluso d’imposta e la correlata passività IVA, chiudendo il conto transitorio.
Nelle realtà con forte stagionalità o con picchi di consegne a fine anno, politiche di pianificazione commerciale coordinate con l’amministrazione possono mitigare accumuli eccessivi, evitando pressioni improprie sui risultati.
Dal punto di vista del controllo di gestione, la coerenza fra ricavi per competenza e volumi operativi consente di interpretare correttamente margini lordi, costi fissi assorbiti e indicatori come ROI e ROS, limitando effetti distorsivi dovuti a spostamenti documentali.
La governance dei processi si completa con report di riconciliazione che espongono apertura, movimenti ed estinzione del saldo, nonché differenze tra importi stimati e fatturati effettivi, con analisi degli scostamenti.
La tracciabilità di tali scostamenti è rilevante anche per la revisione, che valuta se le stime iniziali fossero ragionevoli.
Infine, un’adeguata disclosure in Nota Integrativa chiarisce criteri, politiche e rischi connessi alle stime sui ricavi non fatturati, incrementando la trasparenza informativa verso soci, finanziatori e altri stakeholder interessati.
In presenza di contratti complessi, accordi di fornitura con clausole di accettazione o consignment, la valutazione del momento di completamento richiede un’analisi specifica dei termini contrattuali per stabilire quando i rischi e i benefici significativi sono trasferiti.
L’adozione disciplinata di criteri uniformi, sostenuti da evidenze tecnico-operative, preserva la qualità del bilancio e riduce l’esposizione a rilievi ispettivi o contestazioni.
ESEMPI PRATICI DI SCRITTURE CONTABILI
Per comprendere operativamente come funziona la partita doppia fatture da emettere, è utile esaminare un ciclo completo che abbraccia chiusura di periodo e apertura successiva, integrando casi ricorrenti e varianti gestionali.
Si consideri un’impresa che il trentuno dicembre ha ultimato la consegna di beni per un importo imponibile determinabile con certezza ma non ha ancora emesso la fattura.
La scrittura di integrazione a fine anno rileva nell’attivo il conto Fatture da emettere in contropartita ai Ricavi di vendita. In apertura del nuovo esercizio, il saldo viene riportato tra le attività e, al momento dell’emissione della fattura, si estingue il conto transitorio rilevando il credito verso il cliente comprensivo d’imposta e la passività IVA.
Se il cliente salda subito, si riduce il credito e si incrementa la cassa o la banca; se il pagamento avviene più avanti, il credito resterà esposto fino all’incasso.
Un esempio numerico chiarisce i passaggi: a fine anno si iscrivono diecimila come ricavi e diecimila come Fatture da emettere; il cinque gennaio si registra il credito per dodicimila duecento, l’IVA a debito per duemiladuecento e la chiusura del transitorio per diecimila.
Una situazione differente riguarda i servizi completati con verbale di accettazione firmato a ridosso della chiusura; il criterio è identico, purché il corrispettivo sia determinabile e il diritto al prezzo sia sorto.
Ulteriore caso pratico concerne forniture con clausole di consegna che posticipano il trasferimento dei rischi; se il passaggio avviene dopo la data di chiusura, la scrittura non è dovuta e l’operazione confluirà per intero nel nuovo esercizio.
Nelle realtà che lavorano per stati di avanzamento, occorre separare le porzioni già maturate, che si stimano secondo percentuali di completamento convenute, dai segmenti ancora in corso; in questi casi la fatturazione può avvenire per SAL, ma l’eventuale quota maturata e non ancora fatturata alla data di chiusura viene rappresentata con il medesimo strumento, evitando sovrapposizioni con i lavori in corso.
Vi sono poi implicazioni connesse ai resi e agli sconti incondizionati concordati successivamente: se la riduzione è già nota alla data di chiusura, l’importo della scrittura deve riflettere il corrispettivo al netto, in coerenza con la rappresentazione veritiera.
Dal lato dei controlli, l’analisi dei documenti di trasporto, delle conferme d’ordine e dei rapporti di intervento è cruciale per dimostrare che la prestazione è stata compiuta entro l’esercizio.
Inoltre, la revisione dei conti si concentra su questa scrittura perché rappresenta una delle aree a maggior rischio di errore significativo, con potenziali riflessi sulla corretta determinazione del reddito.
Gli esempi confermano come la partita doppia fatture da emettere svolga una funzione di ponte tra competenza e manifestazione finanziaria, garantendo che i ricavi siano imputati al periodo giusto e che il bilancio rifletta una rappresentazione veritiera e corretta delle operazioni aziendali.

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