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Partita Doppia Fitti Attivi: approfondiamo insieme cosa rappresentano!

partita doppia e scritture contabili Dec 31, 2025
 

PARTITA DOPPIA FITTI ATTIVI: GUIDA COMPLETA ALLA RILEVAZIONE CONTABILE 

I fitti attivi rappresentano una delle categorie di ricavo più diffuse all’interno della gestione aziendale, poiché riguardano la concessione a terzi dell’uso temporaneo di beni immobili o mobili appartenenti all’impresa. Comprendere il meccanismo contabile attraverso cui tali componenti positivi di reddito vengono registrati è fondamentale per mantenere coerenza con i postulati del bilancio e per garantire un’informativa economico-finanziaria corretta. La partita doppia fitti attivi si inserisce pienamente nel quadro della contabilità generale come tecnica di rilevazione sistematica che consente di rappresentare la formazione del reddito attraverso la correlazione tra valori economici e variazioni finanziarie. L’obiettivo principale è attribuire a ogni esercizio amministrativo la quota di ricavo che trova competenza economica effettiva in quel periodo, indipendentemente dal momento in cui si realizza l’incasso monetario. Il principio di competenza rappresenta il punto cardine su cui si fonda la registrazione corretta dei fitti attivi, poiché stabilisce che i ricavi devono essere imputati all’esercizio cui si riferiscono le prestazioni, coerentemente con il periodo per il quale è concesso l’uso del bene. La tecnica della partita doppia permette di rappresentare simultaneamente il valore economico del ricavo e la correlata manifestazione numeraria che può essere immediata oppure differita. Secondo tale logica, un fitto attivo maturato, ma ancora da incassare, genera un credito verso il conduttore, mentre un fitto incassato anticipatamente determina un debito (risconto passivo), poiché la prestazione economica sarà resa in un esercizio futuro.

Dal punto di vista della classificazione civilistica, i fitti attivi rappresentano componenti positivi di reddito di natura caratteristica o accessoria, a seconda dell’attività esercitata. Se l’impresa ha come core business la locazione di immobili, tali ricavi assumono la natura di valori caratteristici; diversamente, quando la locazione riguarda beni non strumentali all’attività, i fitti attivi rientrano solitamente nella gestione patrimoniale. La modalità di rilevazione della partita doppia fitti attivi non cambia nella sostanza, poiché il criterio tecnico rimane invariato: imputazione del ricavo per competenza e correlazione con la variazione finanziaria.

La classificazione dei fitti attivi nel Conto Economico avviene generalmente tra i ricavi della gestione ordinaria. Ciò sottolinea il fatto che la concessione dell’uso di beni strumentali o patrimoniali rappresenta una forma di sfruttamento economico del capitale aziendale. La natura economica dei fitti attivi riflette dunque una logica di trasformazione del patrimonio in reddito attraverso una prestazione continuativa che genera valore nel tempo. La gestione dei rapporti di locazione richiede inoltre di considerare implicitamente eventuali costi connessi, come spese di manutenzione o gestione, che non vengono però imputati direttamente ai fitti attivi, ma rientrano in altre categorie di conto economico.

Ai fini del bilancio, la corretta imputazione dei fitti attivi concorre a garantire trasparenza nella determinazione del reddito e coerenza con le norme vigenti. L’articolo 2423 del Codice Civile impone infatti che il bilancio debba rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa. In questo contesto, la partita doppia fitti attivi svolge un ruolo essenziale nella determinazione del risultato economico, poiché consente una misurazione fedele della parte di ricavo attribuibile a ciascun esercizio.

La rilevazione dei fitti attivi non può essere affidata esclusivamente al principio di cassa, poiché ciò distorcerebbe il risultato economico, soprattutto nei casi di locazioni pluriennali o incassi anticipati. Attraverso le scritture di assestamento vengono stornati i ricavi non di competenza dell’esercizio e vengono imputati i crediti per la parte maturata ma non ancora incassata. L’applicazione coerente del principio di prudenza, inoltre, impone di non rilevare ricavi incerti e di considerare eventuali situazioni di inesigibilità potenziale, mediante fondi di svalutazione crediti.

La struttura della partita doppia fitti attivi riflette pienamente il funzionamento della tecnica della contabilità generale: ogni scrittura vede sempre un valore rilevato in Dare e uno in Avere. Il ricavo da fitto attivo viene registrato in Avere per indicare l’incremento del reddito, mentre in Dare viene rilevata la correlata variazione finanziaria o economica, che può assumere la forma di credito, banca o risconto passivo, a seconda del momento e delle condizioni del pagamento.

L’importanza della corretta gestione contabile dei fitti attivi non riguarda solo il bilancio, ma anche le analisi economico-finanziarie. La presenza di ricavi ricorrenti derivanti da locazione può rappresentare un indicatore di stabilità per investitori e finanziatori, poiché evidenzia una fonte costante di flussi positivi. Per queste ragioni, comprendere ogni dettaglio della contabilizzazione dei fitti attivi è indispensabile per professionisti, contabili, amministrativi e consulenti che devono assicurare una rilevazione coerente con i criteri civilistici e gestionali.

IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA E LA SUA APPLICAZIONE AI FITTI ATTIVI

Il principio di competenza economica rappresenta il fondamento teorico e applicativo della corretta interpretazione della partita doppia fitti attivi. Esso stabilisce che i ricavi devono essere imputati all’esercizio in cui trovano effettiva competenza, ovvero al periodo in cui la prestazione economica viene resa, indipendentemente dal momento dell’incasso. La locazione di un bene rappresenta una prestazione continuativa che si estende nel tempo e la cui utilità è distribuita lungo una serie di esercizi amministrativi. Pertanto, la rilevazione dei fitti attivi deve riflettere questa gradualità, attribuendo a ciascun periodo amministrativo la quota di ricavo maturata. In assenza di questa corretta imputazione, il risultato economico subirebbe distorsioni temporali.

Quando un contratto di locazione prevede pagamenti mensili, trimestrali, semestrali o annuali, la contabilità deve verificare la coincidenza tra la data di pagamento e la competenza economica. Se l’incasso è anticipato, si genera un risconto passivo, poiché il valore incassato non rappresenta ancora un ricavo dell’esercizio, ma un debito figurativo verso il conduttore, che maturerà negli esercizi successivi. Viceversa, se il ricavo è maturato ma non ancora incassato, si genera un credito verso il conduttore. La partita doppia fitti attivi consente di rappresentare correttamente tale dinamica economico-finanziaria attraverso il meccanismo delle scritture di assestamento.

L’applicazione del principio di competenza richiede di considerare ogni periodo contrattuale come autonomo ai fini della formazione del reddito. Ad esempio, se una locazione trimestrale decorre da novembre a gennaio, il ricavo relativo ai mesi di novembre e dicembre deve essere imputato all’esercizio corrente, mentre quello relativo a gennaio appartiene all’esercizio successivo. La contabilità generale deve pertanto intervenire in fase di chiusura per imputare correttamente i ricavi maturati mediante un accertamento economico. La partita doppia fitti attivi consente di rilevare questa quota di competenza con una scrittura che vede in Dare il conto “crediti per fitti” e in Avere il conto “fitti attivi”.

L’applicazione del principio di prudenza si aggiunge a quello di competenza per evitare la sopravvalutazione del reddito. La prudenza impone di considerare solo ricavi certi, evitando di imputare componenti positive di reddito che presentano rischi di inesigibilità. Nei casi in cui il conduttore sia in ritardo con i pagamenti o manifesti segnali di difficoltà finanziaria, la contabilità deve valutare la necessità di accantonamenti per rischi su crediti. La correlazione tra prudenza e competenza garantisce una rappresentazione più aderente alla realtà economica.

Un ulteriore aspetto fondamentale riguarda la durata del contratto di locazione. Nei casi di locazioni pluriennali, la partita doppia fitti attivi deve garantire la costanza dell’imputazione economica, assicurando che il ricavo venga ripartito proporzionalmente lungo gli esercizi di validità del contratto. Ciò significa che il ricavo relativo a un bene locato per cinque anni deve essere imputato progressivamente, indipendentemente dal fatto che il pagamento sia effettuato in un’unica soluzione o in più tranche. Qualora la società riceva un pagamento unico anticipato, questo non potrà essere rilevato interamente come ricavo, ma dovrà essere trattato come risconto passivo e imputato al reddito negli anni successivi.

Il principio di competenza economica applicato ai fitti attivi ha un impatto anche sulla valutazione delle attività nello Stato Patrimoniale. I crediti derivanti da fitti maturati rappresentano valori non numerari attivi che devono essere iscritti tra le attività a breve termine. Essi rappresentano una condizione produttiva già acquisita dall’impresa, che però non ha ancora avuto manifestazione monetaria. Durante la fase di chiusura, tali valori vengono riaperti nello Stato Patrimoniale dell'esercizio successivo e si estingueranno con l’incasso.

L’importanza di questo meccanismo si riflette nella rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’impresa. Una errata imputazione dei fitti attivi comporterebbe una distorsione della competenza economica, influenzando la determinazione del reddito e la rappresentazione delle attività e passività. Il principio di correlazione tra costi e ricavi può richiedere inoltre di verificare eventuali costi correlati alla locazione del bene, che dovranno essere imputati nello stesso periodo dei ricavi generati, anche se ciò avviene tramite scritture autonome.

L’applicazione del principio di competenza richiede anche di considerare situazioni particolari, come la cessazione anticipata del contratto. In tali casi, la partita doppia fitti attivi deve prevedere la rilevazione del ricavo fino alla data effettiva di cessazione, eventualmente rettificando importi già incassati per prestazioni non rese.

SCRITTURE CONTABILI E STRUTTURA TECNICA DELLA PARTITA DOPPIA FITTI ATTIVI

La struttura tecnica della partita doppia fitti attivi si articola attraverso una serie di scritture che riflettono i diversi momenti economico-finanziari del rapporto di locazione: la rilevazione del ricavo, il momento dell’incasso, la gestione degli anticipi, la registrazione dei ricavi maturati ma non incassati e la classificazione dei valori in bilancio. Ogni scrittura contabile deve rispettare la tecnica della partita doppia, che impone la presenza simultanea di un valore in Dare e uno in Avere.

Il primo momento rilevante è la registrazione del ricavo per fitti attivi maturato nell’esercizio. Se il pagamento coincide con la maturazione del ricavo, la scrittura sarà semplice: in Dare si registra la variazione numeraria (banca o cassa) e in Avere il ricavo (fitti attivi). Tuttavia, questa situazione è la meno complessa. La contabilità generale, infatti, deve considerare la maggior parte dei casi in cui la manifestazione economica e quella finanziaria non coincidono.

Quando il ricavo è maturato ma non incassato, si parla di ricavo di competenza con manifestazione numeraria differita. In questo caso, la scrittura di partita doppia fitti attivi richiede di rilevare un credito verso il conduttore. La registrazione avviene con il conto “crediti per fitti” in Dare e “fitti attivi” in Avere. Tale scrittura rappresenta un valore non numerario attivo nello Stato Patrimoniale, che verrà riaperto nell’esercizio successivo. Al momento dell’incasso, il credito verrà azzerato rilevando l’entrata di moneta in Dare e lo storno del credito in Avere.

Nei casi in cui il pagamento sia anticipato rispetto alla maturazione del ricavo, la tecnica della partita doppia richiede la registrazione di un risconto passivo. L’anticipazione di pagamento, infatti, genera una passività poiché rappresenta un ricavo non ancora maturato. La scrittura iniziale vede la banca in Dare e il conto “risconti passivi” in Avere. Successivamente, durante l’esercizio, la quota maturata viene imputata come ricavo con la scrittura opposta: “risconti passivi” in Dare e “fitti attivi” in Avere. Questo meccanismo consente di rispettare il principio della competenza economica.

La partita doppia applicata ai fitti attivi richiede anche attenzione nella gestione delle rettifiche di fine anno. Se un canone mensile non è stato pagato ma è maturato, la contabilità deve imputare la quota maturata attraverso una scrittura di assestamento, riconoscendo il ricavo. Tale scrittura è fondamentale per evitare una sottovalutazione del reddito e una rappresentazione distorta del risultato economico.

Ulteriori scritture possono essere richieste in presenza di situazioni particolari, come insoluti o morosità. Quando il credito per fitti diventa incerto, la prudenza richiede l’iscrizione di un fondo svalutazione crediti. Tale fondo è un valore rettificativo che riduce indirettamente l’attivo, rappresentando il rischio di inesigibilità. La scrittura prevede l’imputazione del costo “svalutazione crediti” in Dare e il fondo svalutazione crediti in Avere. La partita doppia fitti attivi deve quindi tenere conto anche del rischio di mancato pagamento.

Altre scritture possono riguardare la revisione dei canoni in caso di aggiornamento contrattuale. Se il canone cambia a metà dell’esercizio, la contabilità deve imputare correttamente le quote dei fitti attivi prima e dopo la modifica. Il meccanismo prevede la registrazione dei ricavi maturati in modo distinto per periodi, pur nell’ambito dello stesso conto di ricavo.

È essenziale valutare anche la classificazione dei fitti attivi nel Conto Economico. Essi rientrano generalmente nella sezione relativa ai ricavi e rappresentano valori di gestione ordinaria. La classificazione corretta permette di analizzare l’incidenza dei fitti attivi sul reddito e di valutarne la natura ricorrente o occasionale. All’interno dello Stato Patrimoniale, i crediti per fitti attivi trovano collocazione tra le attività a breve termine, mentre i risconti passivi sono classificati tra le passività.

La correlazione tra valori economici e finanziari è il fulcro della partita doppia. La partita doppia fitti attivi non è un semplice meccanismo meccanico, ma un processo che richiede un’analisi costante dei rapporti tra maturazione del ricavo, momento dell’incasso e situazione contrattuale. La contabilità deve tenere conto di tutte le circostanze che possono influenzare la rilevazione temporale e l’ammontare dei ricavi.

La struttura tecnica della partita doppia garantisce che ogni operazione sia rappresentata attraverso una registrazione che conserva l’uguaglianza tra Dare e Avere. Tale metodo consente una ricostruzione completa delle operazioni economico-finanziarie, assicurando una rappresentazione fedele delle condizioni patrimoniali e reddituali dell’impresa. In questo modo, la partita doppia fitti attivi diventa un elemento chiave per il bilancio e per l'analisi della stabilità della struttura finanziaria.

ESEMPI PRATICI DI RILEVAZIONE DELLA PARTITA DOPPIA FITTI ATTIVI

Gli esempi pratici sono fondamentali per comprendere nel dettaglio il funzionamento della partita doppia fitti attivi. Essi consentono di osservare come la tecnica contabile debba adattarsi alle diverse fattispecie che si possono verificare nel rapporto di locazione. Gli scenari tipici riguardano il pagamento contestuale alla maturazione, i ricavi maturati ma non incassati, i pagamenti anticipati, le modifiche contrattuali e gli insoluti.

Esempio 1: pagamento contestuale alla maturazione del ricavo
Supponiamo che il canone mensile sia pari a 1.000 euro e che il pagamento avvenga il primo giorno del mese per il mese precedente. La scrittura sarà: banca in Dare per 1.000 euro e fitti attivi in Avere per 1.000 euro. Questa è la situazione più semplice, in cui manifestazione economica e finanziaria coincidono.

Esempio 2: ricavo maturato e non incassato
Se il mese termina e il canone non viene pagato, la società deve comunque imputare il ricavo di competenza: crediti per fitti in Dare e fitti attivi in Avere. Al momento dell’incasso, la scrittura sarà: banca in Dare e crediti per fitti in Avere. Questo esempio dimostra come la partita doppia consenta di registrare un valore non numerario attivo che verrà estinto con l’incasso.

Esempio 3: pagamento anticipato
Se l’impresa riceve il pagamento di tre mesi in anticipo, per un totale di 3.000 euro, la scrittura iniziale sarà banca in Dare e risconti passivi in Avere. Ogni mese, la quota di competenza sarà imputata stornando il risconto passivo in Dare e rilevando il ricavo in Avere. Questo meccanismo consente di rispettare il principio di competenza.

Esempio 4: aggiornamento del canone
Se il canone aumenta da 1.000 a 1.200 euro a metà dell’anno, la contabilità deve gestire due quote distinte. Per i primi sei mesi, la scrittura sarà fitti attivi pari a 1.000 al mese; per i successivi sei mesi la scrittura sarà di 1.200 euro al mese. Il periodo deve essere suddiviso secondo il principio di competenza per evitare errori di imputazione.

Esempio 5: morosità e accantonamento del fondo svalutazione crediti
Se il conduttore non paga il canone e presenta segnali di difficoltà, la prudenza richiede la costituzione di un fondo svalutazione crediti. La scrittura sarà: svalutazione crediti in Dare e fondo svalutazione crediti in Avere. Tale rettifica non modifica l’importo del credito esistente, ma ne diminuisce il valore effettivo nello Stato Patrimoniale.

Esempio 6: cessazione anticipata del contratto
Se la locazione termina prima del previsto e l’impresa ha già incassato un periodo non maturato, si dovrà procedere alla rettifica dei ricavi. La scrittura sarà: fitti attivi in Dare e risconti passivi in Avere per la parte che non trova competenza economica.

Gli esempi dimostrano che la partita doppia fitti attivi è uno strumento flessibile che permette di adattare la contabilità alle specifiche situazioni contrattuali. La corretta applicazione della tecnica contabile garantisce una rappresentazione fedele del reddito e delle condizioni patrimoniali, rafforzando l'attendibilità del bilancio e permettendo all’impresa di mantenere un controllo preciso dei propri rapporti di locazione.

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