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Ratei Attivi Dare o Avere: approfondiamo cosa sono e il loro impatto!

ratei e risconti Jul 23, 2025
 

RATEI ATTIVI DARE O AVERE: GUIDA COMPLETA ALLA RILEVAZIONE CONTABILE

Nel sistema della contabilità generale, la rilevazione degli accadimenti aziendali deve avvenire nel rispetto del principio della competenza economica, fondamentale per rappresentare fedelmente la reale situazione economico-patrimoniale dell'impresa. Questo principio richiede che i costi e i ricavi siano imputati all'esercizio in cui sono effettivamente maturati, a prescindere dal momento del relativo incasso o pagamento. Tale esigenza rende indispensabile l'utilizzo delle scritture di assestamento, tra cui si annoverano i ratei attivi dare o avere, che assumono un ruolo determinante nella corretta determinazione del risultato economico di esercizio.

I ratei attivi dare o avere rappresentano quote di ricavi maturati durante l'esercizio ma che saranno incassati in un esercizio futuro. Si tratta di crediti che, pur non essendo ancora esigibili alla data di bilancio, devono essere rilevati per garantire che i proventi siano imputati al periodo in cui sono maturati economicamente. Questa tipologia di scrittura contabile si configura come un'operazione di integrazione, in quanto consente di rilevare componenti positive di reddito non ancora registrate nel sistema contabile per assenza della manifestazione finanziaria.

La logica dei ratei attivi dare o avere è intrinsecamente legata alla natura delle operazioni aziendali che producono effetti economici spalmati su più esercizi. Tipici esempi includono gli interessi attivi maturati su crediti concessi o affitti attivi maturati per l'utilizzo di beni immobili da parte di terzi. In entrambi i casi, il diritto a percepire il corrispettivo nasce progressivamente nel tempo, rendendo necessaria una rilevazione contabile in chiusura d'esercizio per registrare il provento di competenza.

Nel contesto delle scritture di assestamento, i ratei si distinguono dai risconti per la direzione temporale dell'effetto economico rispetto alla manifestazione finanziaria. Mentre i risconti si riferiscono a costi o ricavi già sostenuti o incassati ma di competenza futura, i ratei attivi dare o avere sono legati a proventi maturati nell'esercizio ma non ancora incassati. La contabilizzazione di questi elementi è pertanto essenziale per rispettare non solo il principio di competenza, ma anche quello di prudenza e chiarezza sanciti dall'articolo 2423 del Codice civile.

Omettere la rilevazione dei ratei attivi dare o avere comporterebbe una sottostima sia dei ricavi di competenza nel Conto Economico sia delle attività nello Stato Patrimoniale. Questo pregiudicherebbe la rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, influenzando negativamente la capacità degli stakeholder di valutare la reale performance aziendale. Il bilancio d'esercizio perderebbe così la propria funzione informativa, compromettendo la trasparenza verso soci, investitori e finanziatori.

Inoltre, la mancata registrazione dei ratei attivi dare o avere riduce la comparabilità dei bilanci nel tempo e nello spazio. Infatti, un bilancio redatto nel rispetto del principio di competenza è confrontabile con altri bilanci simili e consente analisi attendibili delle performance aziendali. La coerenza nell'applicazione dei criteri valutativi rappresenta una condizione necessaria per un'informazione economico-finanziaria utile e affidabile.

Alla luce di quanto esposto, è evidente che le scritture relative ai ratei attivi dare o avere costituiscono uno strumento imprescindibile per la corretta rappresentazione della gestione aziendale. Esse permettono di raccordare i dati contabili con la sostanza economica delle operazioni, assicurando l'allineamento tra contabilità e realtà gestionale. Proprio per questo motivo, la loro corretta applicazione assume un valore tecnico e informativo di primo piano, sia in sede di redazione del bilancio che nell'ambito delle analisi economiche.

CONTABILIZZAZIONE DEI RATEI ATTIVI DARE O AVERE SECONDO LA PARTITA DOPPIA

Dal punto di vista tecnico-contabile, la rilevazione dei ratei attivi dare o avere richiede un'attenta applicazione delle regole della partita doppia, il sistema su cui si basa la contabilità generale. Il conto "Ratei attivi" appartiene alla categoria delle attività patrimoniali e, come tale, aumenta in Dare. Si tratta infatti di un credito verso terzi relativo a ricavi maturati, che l'impresa è legittimata a incassare in futuro.

La rilevazione iniziale di un rateo attivo avviene alla data di chiusura dell'esercizio, tipicamente il 31 dicembre. Il principio è quello di registrare un provento di competenza, anche se non ancora esigibile. Nella scrittura contabile, il conto "Ratei attivi" viene movimentato in Dare per l'importo del ricavo maturato, mentre la contropartita è rappresentata da un conto economico di ricavo, che viene movimentato in Avere. Questo approccio è coerente con la logica della partita doppia e con le regole di funzionamento dei conti patrimoniali e dei conti economici.

Un aspetto rilevante è che i ratei attivi dare o avere non derivano da documenti giuridici certi come le fatture, ma da una valutazione economico-temporale delle operazioni. Ciò richiede una stima accurata e prudente dell'importo da rilevare, basata su elementi oggettivi e documentabili. La correttezza della valutazione è fondamentale per evitare errori di imputazione e garantire l'attendibilità del bilancio.

Dal momento che il conto "Ratei attivi" è un conto bifase, può essere successivamente movimentato in Avere al momento dell'incasso o dello storno. Tuttavia, nella fase di prima registrazione, esso viene sempre aumentato in Dare. La scrittura contabile che ne deriva contribuisce a incrementare le attività nello Stato Patrimoniale e i ricavi nel Conto Economico, con effetto positivo sul risultato di esercizio.

Il corretto trattamento dei ratei attivi dare o avere è quindi essenziale per la rappresentazione fedele della realtà economica. L'utilizzo appropriato di questi strumenti permette di cogliere appieno le dinamiche temporali della gestione, evidenziando ricavi che altrimenti rimarrebbero esclusi dalla contabilità. In particolare, è importante ricordare che la registrazione dei ratei attivi avviene senza movimentazioni finanziarie, trattandosi di scritture di natura esclusivamente contabile.

L'impatto della rilevazione è duplice: da un lato, migliora la qualità informativa del bilancio, garantendo che tutti i ricavi di competenza siano correttamente rappresentati; dall'altro, consente una gestione più consapevole e puntuale delle dinamiche finanziarie aziendali, in quanto evidenzia crediti futuri che dovranno essere monitorati e incassati. Inoltre, contribuisce a rispettare il principio della rappresentazione veritiera e corretta richiesto dalla normativa civilistica.

In conclusione, la contabilizzazione dei ratei attivi dare o avere costituisce una delle scritture di fine esercizio più significative e tecnicamente complesse. Essa richiede una piena padronanza dei principi contabili e delle tecniche di partita doppia, oltre a un'attenta valutazione economica delle operazioni. Solo attraverso una corretta applicazione è possibile garantire la coerenza del bilancio con la realtà gestionale e con le esigenze informative degli stakeholder.

ESEMPI PRATICI DI RILEVAZIONE DEI RATEI ATTIVI DARE O AVERE

Per comprendere con maggiore efficacia la rilevazione dei ratei attivi dare o avere, è utile analizzare casi pratici che illustrano concretamente come tali scritture si integrano nella contabilità di fine esercizio. Uno degli esempi più ricorrenti riguarda gli interessi attivi maturati su un prestito concesso dall'impresa a un soggetto terzo. Immaginiamo che la società Beta abbia concesso un prestito a un proprio cliente in data 1° ottobre dell'anno X. Gli interessi su tale prestito, pattuiti per un importo di 1.200 euro annui, vengono corrisposti in un'unica soluzione posticipata, ovvero il 30 settembre dell'anno X+1. Considerando che la società chiude l'esercizio il 31 dicembre, occorre rilevare la quota di interessi maturata nel trimestre ottobre-dicembre.

L'importo degli interessi complessivi su base annua è di 1.200 euro, equivalenti a 100 euro al mese. Pertanto, al 31 dicembre risultano maturati tre mesi di interessi per un totale di 300 euro. Tale importo rappresenta un ricavo di competenza dell'esercizio X, anche se verrà incassato solo l'anno successivo. La scrittura di assestamento da effettuare è dunque la seguente:

Dare: Ratei attivi euro 300
Avere: Interessi attivi euro 300

La registrazione in Dare del conto "Ratei attivi" riflette l'incremento delle attività patrimoniali, rappresentando un credito verso il debitore per ricavi già maturati. La contropartita in Avere del conto "Interessi attivi" determina l'incremento dei proventi economici, rispettando il principio della competenza temporale. In questo modo, i ratei attivi dare o avere vengono correttamente inclusi nel bilancio d'esercizio.

Un ulteriore esempio riguarda gli affitti attivi. Supponiamo che la società Gamma abbia concesso in locazione un immobile a partire dal 1° novembre dell'anno X, con canone trimestrale di 3.000 euro da corrispondersi posticipatamente. Alla chiusura dell'esercizio (31 dicembre), due mesi di affitto sono maturati ma non ancora incassati. La quota di competenza è pari a (3.000 / 3) x 2 = 2.000 euro. Anche in questo caso, è necessaria una scrittura di integrazione:

Dare: Ratei attivi euro 2.000
Avere: Affitti attivi euro 2.000

Questa scrittura garantisce che il ricavo da affitto venga attribuito all'esercizio corretto, senza attendere il pagamento effettivo. I ratei attivi dare o avere rappresentano quindi un meccanismo essenziale per attribuire la giusta porzione di ricavi al periodo di competenza, in modo indipendente dalla tempistica finanziaria.

Occorre evidenziare che, nel nuovo esercizio, tali scritture vengono normalmente stornate per facilitare la rilevazione dell'incasso. Seguendo l'esempio del prestito, il 1° gennaio dell'anno X+1 si effettua la scrittura inversa:

Dare: Interessi attivi euro 300
Avere: Ratei attivi euro 300

Questa operazione azzera il rateo rilevato in precedenza e ripristina la condizione iniziale. Quando avverrà l'incasso effettivo degli interessi, si procederà a registrare l'intero importo di 1.200 euro in banca e si contabilizzerà il ricavo complessivo. Tuttavia, poiché i 300 euro relativi all'anno X sono stati stornati, nel Conto Economico dell'anno X+1 figureranno solo i rimanenti 900 euro, coerentemente con il principio di competenza.

La gestione dei ratei attivi dare o avere richiede dunque un costante monitoraggio e un'attenta pianificazione delle scritture di apertura e chiusura. Le imprese che applicano regolarmente questo tipo di rilevazione riescono a garantire una maggiore aderenza della contabilità alla realtà economica, offrendo una base più solida per l'analisi dei risultati e la pianificazione strategica.

Un caso particolare, ma altrettanto significativo, può verificarsi nel contesto dei contratti di consulenza pluriennale. Se una società stipula un contratto per la fornitura di servizi consulenziali su base annuale, ma l'esecuzione delle attività avviene progressivamente, è necessario determinare, a fine esercizio, quale quota di ricavi è maturata e non ancora fatturata o incassata. Anche in assenza di documenti commerciali, la società deve stimare il valore economico della prestazione già eseguita, registrando i relativi ratei attivi dare o avere con le medesime logiche già viste. Questo consente di rappresentare fedelmente il contributo del contratto al risultato economico dell'anno.

In sintesi, gli esempi pratici dimostrano chiaramente l'importanza delle scritture relative ai ratei attivi dare o avere. Attraverso il loro utilizzo, è possibile garantire una corretta attribuzione temporale dei ricavi, evitando distorsioni nel risultato economico e assicurando la veridicità della rappresentazione patrimoniale. La corretta contabilizzazione di questi elementi è essenziale per la redazione di bilanci affidabili e coerenti con i principi contabili nazionali e internazionali.

IMPATTO SUL BILANCIO E UTILITÀ DEI RATEI ATTIVI DARE O AVERE

La rilevazione dei ratei attivi dare o avere ha implicazioni rilevanti sulla rappresentazione complessiva del bilancio d'esercizio e sulla sua funzione informativa verso tutti gli stakeholder. Questi elementi contabili, infatti, non si limitano a un valore tecnico, ma influenzano direttamente la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, contribuendo in modo determinante alla correttezza del risultato economico e alla completezza delle informazioni patrimoniali. La loro presenza è un indicatore della qualità della contabilità aziendale e della capacità dell'impresa di rappresentare fedelmente la propria gestione economico-finanziaria.

Dal punto di vista patrimoniale, i ratei attivi dare o avere si collocano tra le attività correnti o, più precisamente, all'interno della voce "Ratei e risconti attivi" dello Stato Patrimoniale attivo. La loro funzione è quella di rappresentare crediti maturati per ricavi di competenza dell'esercizio che non hanno ancora trovato manifestazione finanziaria. L'importanza di tale collocazione consiste nella possibilità di fornire una rappresentazione completa delle risorse economiche maturate e disponibili, anche se non ancora monetizzate. Ignorare tali voci implicherebbe una sottovalutazione delle attività aziendali e un'errata indicazione della posizione patrimoniale netta.

Dal punto di vista economico, i ratei attivi dare o avere impattano sul Conto Economico aumentando la voce dei ricavi. La loro mancata rilevazione determinerebbe una sottostima dei proventi dell'esercizio, alterando il risultato di periodo. Di conseguenza, l'utile o la perdita calcolati non rifletterebbero correttamente la reale capacità reddituale dell'impresa. Questo aspetto è particolarmente critico quando il bilancio viene utilizzato per analisi di performance, valutazioni d'impresa, richieste di finanziamento o distribuzione di utili. Solo una corretta imputazione dei ratei consente di rappresentare la reale redditività dell'esercizio.

La presenza dei ratei attivi dare o avere nel bilancio consente inoltre di migliorare la confrontabilità temporale. Un bilancio che include sistematicamente tali voci permette di confrontare in modo coerente i risultati economici di esercizi successivi. Ciò è fondamentale per la comprensione dell'evoluzione della gestione aziendale e per l'elaborazione di analisi storiche significative. La comparabilità è altresì rilevante nei confronti interaziendali: due imprese che adottano il principio di competenza in modo omogeneo potranno confrontare le proprie performance su basi oggettive e standardizzate.

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l'affidabilità e la trasparenza del bilancio nei confronti di soggetti esterni, come investitori, creditori, istituti bancari e autorità di vigilanza. La presenza dei ratei attivi dare o avere segnala una contabilità curata e conforme ai principi contabili, accrescendo la fiducia degli interlocutori esterni nei confronti dell'impresa. In particolare, in sede di valutazione per l'accesso al credito o per operazioni straordinarie, un bilancio completo e preciso offre garanzie superiori sulla capacità dell'impresa di generare flussi di cassa futuri e di onorare i propri impegni finanziari.

Non va sottovalutata, inoltre, l'importanza dei ratei attivi dare o avere per la pianificazione interna. Un bilancio che riflette in modo accurato i ricavi maturati, anche se non ancora incassati, consente di elaborare proiezioni più realistiche di flussi finanziari, di impostare budget più attendibili e di attuare strategie gestionali coerenti con le reali potenzialità economiche dell'impresa. Questo supporta la direzione aziendale nella presa di decisioni fondate su dati contabili affidabili e non su percezioni alterate dalla mancata rilevazione di componenti economiche rilevanti.

Va infine ricordato che la corretta gestione dei ratei attivi dare o avere è anche un obbligo normativo, derivante dalla necessità di conformarsi ai criteri stabiliti dal Codice civile e dai principi contabili nazionali (OIC) o internazionali (IAS/IFRS). In particolare, l'OIC 18 prevede espressamente che i ratei attivi debbano essere rilevati quando sussistono i requisiti di certezza, determinabilità e competenza economica. La mancata applicazione di tali principi non solo compromette la qualità del bilancio, ma può esporre l'impresa a contestazioni da parte degli organi di controllo o degli stessi soci.

In conclusione, i ratei attivi dare o avere rappresentano un elemento chiave per la redazione di bilanci che siano realmente rappresentativi della gestione aziendale. Essi non sono semplici scritture di fine esercizio, ma strumenti contabili che consentono di restituire un'immagine fedele e trasparente della situazione economica e patrimoniale dell'impresa. La loro corretta rilevazione assicura il rispetto del principio di competenza, migliora la qualità dell'informazione contabile e rafforza la credibilità dell'impresa sul mercato.

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