Ratei e Risconti: ecco cosa sono esattamente!
May 27, 2023RATEI E RISCONTI: INTRODUZIONE AI CONCETTI
Ratei e risconti sono due strumenti contabili fondamentali per garantire l'accuratezza e la coerenza dei bilanci aziendali. Spesso malintesi o erroneamente usati in maniera intercambiabile, queste due voci hanno caratteristiche e funzioni distintive che richiedono una comprensione approfondita. Il presente articolo mira a delineare chiaramente la differenza tra ratei e risconti, illustrare le loro varianti attive e passive e spiegare dove queste voci vanno inserite nello stato patrimoniale italiano, conformemente alle normative previste dal codice civile italiano e dai principi contabili italiani.
IL CONCETTO DI RATEO
Il rateo è un concetto contabile che consente di distribuire costi e ricavi in diversi periodi di esercizio. Questo strumento è particolarmente utile quando un costo o un ricavo è riconosciuto ma non coincide con il momento di pagamento o incasso. In sostanza, il rateo serve per allocare i costi o i ricavi nel periodo in cui effettivamente si verificano, indipendentemente dal flusso di cassa. Questo concetto è in linea con il principio di competenza, uno dei principi fondamentali della contabilità.
Riferimenti al concetto di rateo si possono trovare nell'articolo 2423-bis del codice civile italiano, che prevede l'obbligo di rispettare il principio di competenza nella redazione del bilancio di esercizio.
Il rateo attivo rappresenta una quota di ricavo che verrà incassata in un periodo futuro ma relativo all'esercizio corrente. Ad esempio, se un'azienda incasserà un canone annuale di €1200 a fine giugno del prossimo anno, al termine dell'anno avrà un rateo attivo di €600 per ciascun mese (luglio-dicembre) di quest'anno. Questo rateo attivo andrà a incrementare l'attivo nello stato patrimoniale.
Al contrario, il rateo passivo rappresenta una quota di costo che verrà pagato in un esercizio futuro ma che si riferisce all'anno corrente. Ad esempio, se un'azienda farà il pagamento a giugno del prossimo anno per un servizio annuale che le viene erogato a partire da luglio di quest'anno, sarà necessario a fine anno stanziare un ratei passivo di 6 mesi (luglio-dicembre). Questo andrà a incrementare il passivo nello stato patrimoniale.
IL CONCETTO DI RISCONTO
Il risconto è un altro strumento contabile utilizzato per distribuire costi e ricavi in diversi periodi di esercizio, simile al rateo, ma con una differenza significativa. Mentre il rateo riguarda costi o ricavi già riconosciuti ma non ancora pagati o incassati, il risconto riguarda costi o ricavi già pagati o incassati ma non ancora riconosciuti. Ancora una volta, il risconto permette l'applicazione del principio di competenza, come indicato nell'articolo 2423-bis del codice civile italiano.
Un risconto attivo rappresenta una quota di costo già pagato, ma riferito a un servizio o bene che sarà effettivamente goduto nel successivo esercizio finanziario. Per esempio, se un'azienda paga in anticipo l'affitto annuale del suo ufficio, una porzione di tale costo che si riferisce all'anno successivo sarà registrata come un risconto attivo. Questo aumenterà l'attivo nello stato patrimoniale.
Allo stesso modo, un risconto passivo rappresenta una quota di ricavo già incassato, ma riferito a un servizio o prodotto che sarà effettivamente fornito nel successivo esercizio finanziario. Un esempio tipico è l'incasso di abbonamenti annuali da parte di una palestra: una porzione di questi ricavi che si riferisce all'anno successivo sarà registrata come un risconto passivo. Questo aumenterà il passivo circolante nello stato patrimoniale.
POSIZIONAMENTO NELLO STATO PATRIMONIALE ITALIANO E ESEMPI PRATICI
Nello stato patrimoniale italiano, sia i ratei che i risconti si posizionano all'interno del bilancio d'esercizio, rispettando la struttura prevista dagli articoli 2424 e 2424-bis del codice civile. Entrambi sono suddivisi in attivi e passivi e, come già accennato, contribuiscono a modificare l'attivo circolante e il passivo circolante.
Più precisamente, i ratei e risconti attivi vanno inseriti nella voce D dello stato patrimoniale attivo ("ratei e risconti attivi"), mentre i ratei e risconti passivi si inseriscono nella voce E dello stato patrimoniale passivo ("ratei e risconti passivi").
Per rendere più tangibili questi concetti, prenderemo in considerazione alcuni esempi pratici.
Supponiamo che un'azienda abbia erogato un servizio a partire dal 1° luglio per un ricavo annuale di €1.200 pagato in via posticipata alla fine del servizio il 30 giugno dell'anno prossimo. Alla fine dell'anno di esercizio, il ricavo per l'azienda non è più di €1.200, ma di €600, in quanto si riferisce solo ai sei mesi erogati. I rimanenti €600 costituiscono un rateo attivo che sarà portato al bilancio dell'anno successivo.
Per quanto riguarda i risconti, immaginiamo che un'azienda riceva il 1° dicembre un pagamento anticipato di €12.000 per un contratto di servizi da svolgere nell'anno successivo. Alla fine dell'anno, il ricavo riconosciuto non sarà di €12.000, ma di €1.000, relativo al solo mese di dicembre. Gli €11.000 rimanenti rappresentano un risconto attivo che sarà portato al bilancio dell'anno successivo.
CONCLUSIONI
In conclusione, ratei e risconti sono due strumenti fondamentali che assicurano la corretta rappresentazione dei costi e dei ricavi in bilancio, rispettando il principio di competenza. Entrambi intervengono per regolare l'incidenza di certi costi o ricavi nel corso dei diversi esercizi, permettendo così di dare un quadro fedele della gestione aziendale.
Il rateo viene utilizzato per regolare le operazioni economiche che non coincidono con i flussi di cassa: rappresenta una parte del costo o del ricavo che deve essere attribuita a un diverso esercizio rispetto a quello in cui avviene l'incasso o il pagamento. Può essere attivo, se si riferisce a un ricavo incassato nell'esercizio successivo, o passivo, se riguarda un costo pagato in via posticipata.
Il risconto riguarda costi o ricavi già pagati o incassati, ma non ancora maturati. Esso rappresenta una parte di costo o ricavo che deve essere attribuita a un diverso esercizio rispetto a quello in cui è maturato. Può essere attivo, se si riferisce a un costo pagato per un servizio o bene da godere in futuro, o passivo, se riguarda un ricavo incassato per un servizio o prodotto da fornire in futuro.
Entrambi si collocano nello stato patrimoniale secondo le disposizioni del codice civile italiano, influenzando le voci dell'attivo e del passivo.
In ultima analisi, comprendere e applicare correttamente i concetti di ratei e risconti è fondamentale per mantenere i conti aziendali precisi e trasparenti, garantendo un quadro economico-finanziario affidabile e coerente con la realtà aziendale.

Accedi ora Gratis alle prime 4 lezioni
del Corso di Contabilità Replay
Inserisci il tuo nome e la tua migliore email per guardare subito on demand le prime 4 video lezioni. Se stai vedendo questo modulo di iscrizione, vuol dire che hai ancora l'opportunità di accedere all'anteprima del Corso di Contabilità più conosciuto e diffuso in Italia a titolo completamente gratuito. Non perdere questa occasione unica e iscriviti subito!
🔒 I tuoi dati e la tua Privacy sono al sicuro con noi perché odiamo lo spam.
 
    
  
 
    
  
  
     
  
     
    
    
  
