Ratei e Risconti Come si Calcolano: vediamo cosa sono e come funziona!
ratei e risconti Nov 07, 2024RATEI E RISCONTI COME SI CALCOLANO: DEFINIZIONE DI RATEI E RISCONTI
In contabilità, la corretta rilevazione di ratei e risconti è fondamentale per rappresentare in modo preciso e veritiero la situazione economica e finanziaria di un'azienda. I ratei e risconti sono componenti contabili che si utilizzano per distribuire in modo corretto i costi e i ricavi tra i vari esercizi di competenza. La loro applicazione è strettamente legata al principio della competenza economica, che impone di attribuire i costi e i ricavi all'esercizio in cui sono effettivamente maturati, indipendentemente dal momento del pagamento o incasso.
I ratei rappresentano costi o ricavi che, pur essendo già maturati, non sono ancora stati rispettivamente pagati o incassati alla fine dell'esercizio. Si dividono in ratei attivi e ratei passivi. I risconti, invece, sono costi o ricavi che sono stati già pagati o incassati, ma che si riferiscono a esercizi successivi e devono quindi essere distribuiti in modo corretto nel tempo. Anche i risconti si dividono in risconti attivi e risconti passivi.
COME SI CALCOLANO I RATEI
Il calcolo dei ratei richiede un'attenta analisi dei costi e dei ricavi che maturano nel corso dell'anno, ma il cui pagamento o incasso avverrà in un periodo successivo. Per calcolare un rateo, è necessario identificare la parte del costo o del ricavo maturato ma non ancora contabilizzato. Per esempio, se un'azienda deve pagare un interesse passivo di 12.000 euro all'anno, ma l'importo viene pagato semestralmente (6.000 euro a giugno e 6.000 euro a dicembre), a fine anno sarà necessario contabilizzare un rateo passivo per gli interessi maturati da luglio a dicembre, che ammontano a 6.000 euro.
La formula per il calcolo dei ratei è la seguente: Rateo = Numero di mesi totali Importo totale del costo o ricavo × Numero di mesi maturati
Un altro esempio potrebbe riguardare i ratei attivi: un’azienda che fornisce servizi potrebbe aver completato una parte del lavoro per cui non ha ancora ricevuto il pagamento alla fine dell'anno. Supponiamo che l'azienda abbia un contratto di 24.000 euro per un servizio della durata di un anno, iniziato a settembre. Alla fine di dicembre, l'azienda avrà maturato 8.000 euro (un terzo del totale), che andranno contabilizzati come rateo attivo.
COME SI CALCOLANO I RISCONTI
Il calcolo dei risconti si riferisce a costi o ricavi già registrati ma che devono essere imputati a esercizi futuri. I risconti permettono di posticipare la quota non di competenza dell'esercizio corrente, attribuendola a quello successivo. Ad esempio, se un'azienda paga un’assicurazione annuale anticipata di 1.200 euro il 1° novembre, per l’esercizio corrente solo due mesi (novembre e dicembre) sono di competenza. I restanti 10 mesi (da gennaio a ottobre dell'anno successivo) devono essere contabilizzati come risconto attivo.
La formula per il calcolo dei risconti è la seguente: Risconto = Numero di mesi totali Importo totale del costo o ricavo × Numero di mesi non di competenza
Un esempio concreto di risconto passivo potrebbe essere un’azienda che riceve un pagamento anticipato per un servizio annuale che inizierà l’anno successivo. Supponiamo che l'importo pagato sia di 15.000 euro per un servizio che parte a novembre. L'importo relativo ai mesi di novembre e dicembre (2.500 euro) sarà di competenza dell'anno in corso, mentre i restanti 12.500 euro saranno contabilizzati come risconto passivo da attribuire all'anno successivo.
APPLICAZIONI PRATICHE E REGISTRAZIONI CONTABILI
Dopo aver compreso come calcolare i ratei e risconti, è importante capire come registrarli correttamente in contabilità. I ratei attivi e passivi vengono registrati nella sezione dell'attivo o del passivo corrente dello stato patrimoniale. Allo stesso modo, i risconti attivi e passivi vanno inseriti rispettivamente nella parte dell'attivo e del passivo del bilancio. Le registrazioni contabili devono riflettere il corretto ammontare dei costi e dei ricavi attribuiti all'esercizio in corso, evitando di sovrastimare o sottostimare i risultati finanziari.
Per esempio, nel caso di un rateo attivo relativo a un servizio reso ma non ancora incassato, la registrazione contabile sarà:
- Dare: Ratei attivi (per l'importo maturato)
- Avere: Conto ricavi (per lo stesso importo)
Per un risconto attivo riguardante un costo pagato in anticipo, come l'assicurazione menzionata in precedenza, la registrazione sarà:
- Dare: Conto assicurazione (per l'importo della quota di competenza dell'anno)
- Avere: Risconti attivi (per l'importo della quota non di competenza)
Le stesse logiche si applicano per i ratei passivi e i risconti passivi, con la differenza che questi rappresentano spese o ricavi da attribuire a esercizi futuri.
In sintesi, i ratei e risconti sono strumenti essenziali in contabilità per la corretta rappresentazione dei costi e dei ricavi secondo il principio della competenza. Sapere come si calcolano i ratei e risconti e come registrarli nel bilancio permette alle aziende di mantenere una visione chiara e precisa della propria situazione economico-finanziaria, evitando distorsioni nei risultati contabili. La comprensione e l'applicazione di questi strumenti consentono di rispettare le normative vigenti e di presentare un bilancio che rifletta fedelmente la realtà aziendale.

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L'Autore dell'Articolo
 
    
  
  
    Riccardo Allievi
Dottore Commercialista
Dopo la laurea nel 2003 all’Università Bocconi di Milano con il massimo dei voti, sceglie di intraprendere subito la strada della libera professione. Nel 2007 fonda assieme a suo fratello, socio e collega Massimiliano, lo Studio Allievi – Dottori Commercialisti con 5 sedi diverse: Abbiategrasso, Alessandria, Novara, Pavia e Vigevano. Ha creato il Corso di Contabilità più famoso e diffuso in Italia, tenuto in 93 sedi diverse da un team di 46 Dottori Commercialisti.
 
    
  
 
  
     
    
    
  
