Ratei e Risconti Cosa Sono: scopriamo insieme cosa sono nella pratica!
Sep 12, 2023Ratei e Risconti Cosa Sono
Il linguaggio contabile può sembrare ostico per chi non è addentro al mondo della contabilità e della finanza. Termini come "ratei" e "risconti" sono fondamentali per comprendere il funzionamento della contabilità e, in particolare, dello stato patrimoniale. Questo articolo si propone di spiegare in modo semplice ed esaustivo i ratei e risconti cosa sono, come vengono registrati nello stato patrimoniale italiano e quali sono gli articoli del codice civile e i principi contabili italiani che li riguardano. Inoltre, verranno forniti degli esempi pratici per facilitare la comprensione del concetto.
DEFINIZIONE DI RATEI E RISCONTI
I ratei e i risconti sono due voci contabili utilizzate per registrare le spese e i ricavi che riguardano più esercizi finanziari. Essi rappresentano delle partizioni temporali di costi e ricavi, permettendo così di attribuire a ciascun esercizio la quota di costo o ricavo che effettivamente gli compete.
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Ratei: I ratei sono delle partizioni temporali di costi o ricavi che, pur essendo stati fatturati o pagati in esercizi futuri, sono di competenza dell'esercizio. Ad esempio, se una società stipula un contratto di assicurazione il 1° dicembre per un servizio che copre il periodo dal 1° dicembre al 30 giugno dell'anno successivo, il costo dell'assicurazione relativo ai mesi di gennaio a giugno dell'anno successivo dovrà essere iscritto come rateo passivo nell'esercizio in corso e l'anno successivo si girerà il conto rateo passivo al corrispondente costo. 
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Risconti: I risconti, invece, sono delle partizioni temporali di costi o ricavi che, pur essendo stati fatturati o pagati in un determinato esercizio, saranno sostenuti o maturati solo in esercizi futuri. Ad esempio, se una società presta un servizio ad un cliente nel mese di dicembre, ma la fattura sarà emessa solo nel mese di gennaio dell'anno successivo, il ricavo relativo a tale servizio dovrà essere iscritto come risconto passivo nell'esercizio in corso e come voce di ricavo nell'esercizio successivo. 
Lo stato patrimoniale è uno dei documenti contabili più importanti per una società, in quanto rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa in un dato momento. Esso è diviso in due sezioni: l'attivo, che rappresenta tutti i beni e i diritti di cui l'impresa è titolare, e il passivo, che rappresenta tutte le obbligazioni dell'impresa nei confronti di terzi.
Nello stato patrimoniale italiano, i ratei e i risconti vanno inseriti nel seguente modo:
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Ratei e Risconti Attivi: Questi vanno inseriti nella voce B.II.5 "Ratei e risconti" del bilancio d'esercizio, sotto la sezione "Attivo Circolante". Essi rappresentano delle quote di ricavi e di costi che saranno sostenute negli esercizi futuri, ma che sono maturati nell'esercizio in corso. 
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Ratei e Risconti Passivi: Questi vanno inseriti nella voce D.10 "Ratei e risconti" del bilancio d'esercizio, sotto la sezione "Passivo". Essi rappresentano delle quote di ricavi e di costi che sono stati maturati negli esercizi futuri, ma che si riferiscono nell'esercizio in corso. 
ESEMPIO PRATICO DI REGISTRAZIONE DI RATEI E RISCONTI
Per comprendere meglio il concetto di ratei e risconti, è utile considerare un esempio pratico.
Supponiamo che una società abbia sostenuto delle spese per servizi di consulenza per un importo di 12.000 euro nel mese di dicembre dell'anno X. La fattura relativa a tale servizio è stata emessa e pagata nel mese di dicembre, ma il servizio di consulenza si protrarrà per i primi sei mesi dell'anno X+1. In questo caso, la società dovrà registrare un risconto attivo di 6.000 euro (50% di 12.000 euro) nell'esercizio X, e nell'esercizio X+1 il risconto attivo sarà imputato alla voce di costo per servizio di 6.000 euro.
La registrazione contabile sarà la seguente:
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Nell'esercizio X: Dare: Costi per servizi (Conto Economico) 12.000 euro Avere: Fornitori (Passivo) 12.000 euro Dare: Risconto Attivo (Attivo) 6.000 euro
Avere: Costi per servizi (Conto Economico) 6.000 euro
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Nell'esercizio X+1: Dare: Costi per servizi (Conto Economico) 6.000 euro Avere: Risconto Attivo (Attivo) 6.000 euro 
Supponiamo che una società abbia sottoscritto un prestito obbligazionario con cedola semestrale posticipata al 30/04 e al 31/10 di ogni anno. L'importo della cedola è di 1.000 euro.
Ipotizzando di essere al 31/12/X, incasserò la prossima cedola al 30/04/2024, cedola che sarà riferita ad un periodo a cavallo tra due anni 01/11/X - 30/04/X+1, perciò una parte di cedola sarà di competenza dell'anno X. In questo caso, la società dovrà registrare un rateo attivo di 333,33 euro (1.000 x 2 = 2.000, 2.000 : 6 = 333,33 €) nell'esercizio X, e nell'esercizio X+1 il rateo attivo sarà imputato alla voce di proventi finanziari di 333,33 euro.
La registrazione contabile sarà la seguente:
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Nell'esercizio X: Dare: Rateo Attivo (Attivo) 333,33 euro
Avere: Proventi Finanziari (Conto Economico) 333,33 euro
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Nell'esercizio X+1 al momento dell'incasso della cedola: Dare: Proventi Finanziari (Conto Economico) 333,33 euro Avere: Rateo Attivo (Attivo) 333,33 euro 
In questo modo, la società attribuirà correttamente il costo del servizio di consulenza all'esercizio a cui effettivamente si riferisce, rispettando il principio di competenza economica.
ARTICOLI DEL CODICE CIVILE E PRINCIPI CONTABILI ITALIANI
I ratei e risconti sono regolamentati dal codice civile italiano e dai principi contabili italiani. In particolare, l'articolo 2423 del codice civile prevede che lo stato patrimoniale sia diviso in due sezioni: attivo e passivo. Nella sezione dell'attivo, sono iscritti i beni e i diritti dell'impresa, mentre nella sezione del passivo, sono iscritte le obbligazioni dell'impresa.
I principi contabili italiani, invece, regolamentano la registrazione e la valutazione dei ratei e dei risconti. In particolare, il principio contabile OIC 11 prevede che i ratei e i risconti siano iscritti nel bilancio d'esercizio sulla base del principio di competenza economica, cioè attribuendo i costi e i ricavi agli esercizi a cui effettivamente si riferiscono.
CONCLUSIONI
I ratei e i risconti sono due voci contabili fondamentali per la corretta registrazione dei costi e dei ricavi nel bilancio d'esercizio. Essi rappresentano delle partizioni temporali di costi e ricavi, permettendo così di attribuire a ciascun esercizio la quota di costo o ricavo che effettivamente gli compete.
La corretta registrazione dei ratei e dei risconti è fondamentale per rispettare il principio di competenza economica, che prevede che i costi e i ricavi siano attribuiti agli esercizi a cui effettivamente si riferiscono. Questo principio è alla base della contabilità e permette di avere un'immagine veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa.
In questo articolo, abbiamo spiegato cosa sono i ratei e i risconti, come vengono registrati nello stato patrimoniale italiano e quali sono gli articoli del codice civile e i principi contabili italiani che li riguardano. Inoltre, abbiamo fornito un esempio pratico per facilitare la comprensione del concetto.

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