Ratei e Risconti in Bilancio: vediamo insieme cosa sono e le loro differenze!
Oct 08, 2024RATEI E RISCONTI IN BILANCIO: COSA SONO?
Ratei e risconti in bilancio rappresentano due categorie di scritture contabili utilizzate per suddividere i costi e i ricavi di competenza economica in modo accurato. Spesso, in un'impresa, si verificano situazioni in cui costi o ricavi non coincidono esattamente con l'anno contabile, rendendo necessario registrare una parte di questi in esercizi futuri o passati. I ratei sono definiti come quei ricavi o costi che sono di competenza dell’esercizio in corso, ma non sono ancora stati pagati o incassati. I risconti, invece, rappresentano quei costi o ricavi che sono già stati pagati o incassati, ma che non sono ancora di competenza dell’esercizio in corso.
L'obiettivo principale di utilizzare ratei e risconti in bilancio è quello di riflettere con precisione la situazione economica di un'impresa nel corso di un esercizio, garantendo che i ricavi e i costi siano registrati nel periodo corretto. Questa suddivisione contabile è fondamentale per rispettare il principio della competenza economica, uno dei capisaldi della contabilità.
Un esempio pratico di ratei e risconti in bilancio potrebbe essere il pagamento anticipato di un affitto o il pagamento posticipato di una fornitura di servizi. In entrambi i casi, è importante che la registrazione avvenga nel momento corretto per evitare di alterare i risultati economici dell’azienda.
DIFFERENZA TRA RATEI E RISCONTI
Per comprendere meglio l'utilizzo di ratei e risconti in bilancio, è essenziale analizzare la differenza tra le due voci. I ratei si dividono in ratei attivi e ratei passivi. I ratei attivi rappresentano ricavi di competenza dell’esercizio corrente, che però verranno incassati in un periodo futuro. Ad esempio, se un'azienda fornisce un servizio a dicembre, ma il pagamento viene ricevuto solo a gennaio dell'anno successivo, quel ricavo deve essere contabilizzato nell’esercizio in corso attraverso un rateo attivo.
I ratei passivi, al contrario, riguardano costi di competenza dell’esercizio corrente che verranno pagati in futuro. Un esempio tipico è il pagamento delle utenze. Se l’azienda consuma energia elettrica a dicembre, ma la bolletta viene ricevuta a gennaio, il costo relativo all’energia utilizzata a dicembre verrà registrato come un rateo passivo.
I risconti, invece, si dividono in risconti attivi e risconti passivi. I risconti attivi rappresentano costi già sostenuti nell'esercizio corrente, ma che si riferiscono in parte a periodi futuri. Un esempio è il pagamento di un'assicurazione annuale a gennaio: solo una parte di quel pagamento riguarda l'anno corrente, mentre il resto è relativo al periodo successivo e viene quindi registrato come risconto attivo.
I risconti passivi, infine, riguardano ricavi già incassati nell'esercizio corrente, ma di competenza di periodi futuri. Ad esempio, se un'azienda riceve un pagamento anticipato per un servizio che verrà erogato solo nell’anno successivo, quel pagamento verrà registrato come risconto passivo.
IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA
L’utilizzo di ratei e risconti in bilancio è strettamente legato al principio della competenza economica, uno dei pilastri della contabilità. Questo principio stabilisce che i ricavi e i costi devono essere attribuiti all’esercizio in cui sono effettivamente maturati, indipendentemente dal momento in cui si verifica il loro incasso o pagamento. In altre parole, i ratei e risconti in bilancio servono per "spalmare" i costi e i ricavi sui periodi corretti.
Nel caso dei ratei, essi si riferiscono a valori economici che non sono ancora stati contabilmente registrati, ma che competono all'esercizio corrente. Ciò significa che, sebbene non vi sia stato un movimento di denaro, è importante registrare i ratei e risconti in bilancio per evitare discrepanze tra la situazione economica reale dell'azienda e quella rappresentata nel bilancio.
I risconti, d'altra parte, riflettono costi o ricavi già registrati dal punto di vista contabile, ma che competono a esercizi futuri. In questo modo, si garantisce che i costi e i ricavi siano attribuiti in modo preciso al periodo di competenza economica, mantenendo un quadro trasparente della gestione aziendale.
APPLICAZIONE PRATICA DEI RATEI E RISCONTI
La gestione di ratei e risconti in bilancio è fondamentale per una corretta redazione del bilancio aziendale. Ogni azienda, infatti, si trova a dover affrontare situazioni in cui i costi o i ricavi si distribuiscono su più esercizi, e una corretta gestione di questi aspetti è cruciale per evitare errori di valutazione nella situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa.
Ad esempio, un'azienda che paga l'affitto annuale in anticipo dovrà registrare la parte relativa ai mesi successivi come risconto attivo. Questo permette di suddividere il costo in base alla reale competenza economica, evitando di sovraccaricare l’esercizio corrente con costi che riguardano periodi futuri.
Allo stesso modo, un'azienda che incassa un pagamento per un servizio che verrà erogato solo nell’anno successivo dovrà registrare quel ricavo come risconto passivo, posticipando l’effettiva competenza all’esercizio corretto. Questo approccio è essenziale per garantire che il bilancio rappresenti una situazione fedele e trasparente dell’attività aziendale.
CONCLUSIONI
In conclusione, ratei e risconti in bilancio sono strumenti fondamentali per rispettare il principio della competenza economica, garantendo una corretta attribuzione dei costi e dei ricavi nei periodi di competenza. I ratei permettono di registrare costi e ricavi maturati ma non ancora incassati o pagati, mentre i risconti aiutano a rinviare a esercizi futuri costi o ricavi già registrati. La loro corretta gestione è essenziale per evitare errori di bilancio e per mantenere una visione chiara e trasparente della situazione economica e finanziaria di un'azienda.
La conoscenza e l’applicazione precisa di ratei e risconti in bilancio consentono una gestione contabile accurata, che riflette fedelmente la realtà economica dell’impresa, prevenendo discrepanze o distorsioni nella presentazione dei risultati economici.

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