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Ratei e Risconti Passivi: approfondiamo cosa sono e come funzionano!

ratei e risconti Jul 14, 2023
 

RATEI E RISCONTI PASSIVI: COSA SONO I RATEI

Il concetto di rateo si riferisce ai costi o ai ricavi che si sono accumulati in un determinato periodo contabile ma che non sono ancora stati pagati o ricevuti. Si tratta di voci economiche che, pur essendo riferibili a un certo esercizio, hanno un impatto sul patrimonio dell'impresa solo in momenti successivi.

Ad esempio, se una società fornisce un servizio nel dicembre 2023, ma non riceve il pagamento fino a gennaio 2024, il ricavo si considera un rateo attivo per l'esercizio 2023. Allo stesso modo, se l'azienda ha sostenuto un costo nel 2023 ma lo paga solo nel 2024, quel costo è un rateo passivo per il 2023.

Secondo l'articolo 2423-bis del Codice Civile italiano, i ratei devono essere registrati nel bilancio di un'azienda come parte dei debiti o delle voci di credito. I Principi contabili italiani (OIC 11) stabiliscono che i ratei debbano essere rilevati in base al principio di competenza, che prevede la corrispondenza tra costi e ricavi e il relativo periodo di competenza.

I ratei passivi rappresentano quei costi che un'azienda ha già sostenuto, ma che non ha ancora pagato. Questi costi sono associati a servizi o beni ricevuti, ma non ancora pagati alla fine del periodo contabile.

Ad esempio, supponiamo che una società abbia ricevuto una fornitura di energia elettrica per l'ultimo trimestre del 2023, ma non ha ancora ricevuto o pagato la fattura. Quindi, alla fine del 2023, la società registrerà un rateo passivo per l'energia utilizzata.

I ratei passivi si registrano nel bilancio d'esercizio come parte del passivo circolante (articolo 2424 del Codice Civile), perché rappresentano obbligazioni che l'azienda deve adempiere nel breve termine.

I RISCONTI: CONCETTO E TRATTAMENTO CONTABILE

Il termine "risconti" si riferisce a costi o ricavi che sono stati pagati o ricevuti in anticipo, ma che si riferiscono a un periodo contabile futuro. Si tratta di voci economiche che sono state pagate o incassate, ma che non hanno ancora avuto impatto sul risultato dell'impresa.

Ad esempio, se una società paga in anticipo l'affitto per il primo trimestre del 2024 nel dicembre 2023, quel pagamento sarà un risconto passivo per l'esercizio 2023. Se, invece, l'azienda riceve in anticipo un pagamento per un servizio da fornire nel 2024, quel pagamento è un risconto attivo per il 2023.

Il Codice Civile italiano, all'articolo 2423-bis, prevede che i risconti siano registrati nel bilancio di un'azienda come parte dei debiti o delle voci di credito. I Principi contabili italiani (OIC 11) stabiliscono che i risconti debbano essere rilevati in base al principio di competenza, analogamente ai ratei.

I risconti passivi sono costi che un'azienda ha pagato in anticipo per beni o servizi che riceverà in un periodo contabile futuro. Rappresentano pagamenti effettuati che non hanno ancora avuto un impatto sul risultato economico dell'impresa.

Prendiamo l'esempio precedente della società che paga in anticipo l'affitto per il primo trimestre del 2024 nel dicembre 2023. Questo pagamento anticipato è un risconto passivo per il 2023.

I risconti passivi vengono registrati nel bilancio d'esercizio come parte del passivo circolante (articolo 2424 del Codice Civile), poiché rappresentano somme che l'azienda ha già pagato ma per le quali non ha ancora ricevuto il corrispettivo in beni o servizi.

CONCLUSIONE: IL RUOLO DEI RATEI E RISCONTI NELLA CONTABILITÀ ITALIANA

In sintesi, i ratei e risconti passivi giocano un ruolo fondamentale nel garantire che i costi e i ricavi vengano attribuiti correttamente ai periodi contabili a cui si riferiscono. Essi permettono di rispettare il principio di competenza, una norma contabile fondamentale che sostiene l'accuratezza e la trasparenza dei bilanci aziendali.

Mentre i ratei rappresentano costi o ricavi che sono stati accumulati ma non ancora pagati o ricevuti, i risconti rappresentano costi o ricavi pagati o ricevuti in anticipo che si riferiscono a periodi contabili futuri.

Entrambe queste voci devono essere accuratamente registrate e gestite per garantire che i bilanci riflettano fedelmente la realtà economica e finanziaria dell'impresa. Tutto ciò è chiaramente sancito sia nel Codice Civile italiano (articoli 2423-bis e 2424) che nei Principi contabili italiani (OIC 11).

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