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Schema di Conto Economico Codice Civile: analizziamo qual è la struttura prevista!

bilancio Aug 28, 2024
 

SCHEMA DI CONTO ECONOMICO CODICE CIVILE

Il conto economico è uno dei principali documenti che compongono il bilancio d’esercizio, insieme allo stato patrimoniale, alla nota integrativa e al rendiconto finanziario. Secondo il Codice Civile, lo schema del conto economico è regolato dagli articoli 2424 e 2425, che definiscono chiaramente come debba essere strutturato. Il documento ha l’obiettivo di fornire una visione completa dell’andamento economico-finanziario di un’impresa, mettendo in evidenza il risultato economico conseguito in un determinato esercizio.

L’articolo 2425 del Codice Civile disciplina la forma e il contenuto del conto economico, imponendo uno schema a struttura scalare che consente di individuare, passo dopo passo, il risultato operativo, il risultato della gestione finanziaria, straordinaria e il risultato netto dell’esercizio. Approfondiamo quindi le singole sezioni che compongono questo schema, analizzando le voci principali.

STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO: RICAVI E COSTI DELLA GESTIONE OPERATIVA

La sezione iniziale dello schema di conto economico regolato dal Codice Civile si concentra sui ricavi e sui costi operativi, ossia quelli derivanti dalla gestione caratteristica dell’impresa. Questa parte è cruciale, in quanto riflette il cuore delle attività dell'azienda e il suo core business.

  • Valore della produzione: Questa voce include tutti i ricavi che derivano dalla vendita di beni e servizi. L’articolo 2425 del Codice Civile indica chiaramente che qui devono essere riportati i ricavi netti delle vendite e delle prestazioni, oltre alle variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti.
  • Costi della produzione: Nello schema di conto economico, i costi della produzione sono elencati sotto il valore della produzione. Tra questi costi troviamo, per esempio, le materie prime, i sussidiari e di consumo, le spese per il personale, le ammortizzazioni e svalutazioni, nonché gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri.

Questa sezione dello schema si conclude con la determinazione del risultato operativo. Tale risultato, noto anche come EBIT (Earnings Before Interest and Taxes), indica la redditività derivante esclusivamente dalla gestione operativa dell'impresa, senza considerare l'effetto di oneri e proventi finanziari e straordinari.

LA GESTIONE FINANZIARIA NEL CONTO ECONOMICO

Una volta determinato il risultato operativo, lo schema del conto economico secondo il Codice Civile prevede la valutazione della gestione finanziaria. La gestione finanziaria include tutte quelle operazioni legate alla raccolta e impiego di capitale finanziario, che non rientrano nella gestione tipica dell’impresa.

  • Proventi e oneri finanziari: Qui si registrano gli interessi attivi e passivi, i dividendi, e i proventi assimilabili. Ad esempio, gli interessi su prestiti o su investimenti in titoli vengono iscritti in questa sezione. Un eccessivo squilibrio tra proventi e oneri finanziari può indicare una dipendenza eccessiva dall’indebitamento o una gestione finanziaria inefficace.

Nel complesso, il risultato della gestione finanziaria può incidere in modo significativo sul risultato finale dell'esercizio. Infatti, un risultato operativo positivo può essere totalmente eroso da oneri finanziari eccessivi, portando a una situazione di bilancio negativa.

COMPONENTI STRAORDINARIE E IMPOSTE

Oltre ai costi e ai ricavi ordinari, lo schema del conto economico prevede la presenza di componenti straordinarie, ossia quegli eventi o operazioni che non rientrano nella gestione tipica dell’impresa, ma che comunque hanno un impatto sui risultati economici.

  • Componenti straordinarie: Queste voci comprendono i proventi e gli oneri straordinari. Ad esempio, vendite di beni non strettamente legati all’attività operativa o indennizzi da cause legali sono considerati eventi straordinari.

L’ultima sezione dello schema è dedicata alle imposte sul reddito, che rappresentano l’obbligazione fiscale derivante dall’utile conseguito. Nel conto economico si distinguono le imposte correnti, quelle differite e quelle anticipate, tutte direttamente collegate alla capacità dell’azienda di generare utili o perdite.

RISULTATO NETTO E OBBLIGHI DI TRASPARENZA

Alla fine dello schema di conto economico secondo il Codice Civile si giunge al calcolo del risultato netto dell’esercizio, che rappresenta il dato conclusivo di tutte le operazioni di gestione, finanziaria e straordinaria. Il risultato netto può essere positivo, generando un utile, o negativo, comportando una perdita.

La redazione del conto economico, come richiesto dal Codice Civile, è un obbligo per tutte le imprese italiane che operano in forma societaria. Le informazioni riportate devono essere veritiere e conformi alla situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda. In caso di omissioni o inesattezze, i responsabili della redazione del bilancio possono incorrere in sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, penali.

In conclusione, lo schema di conto economico secondo il Codice Civile si basa su una struttura chiara e standardizzata che mira a rappresentare in modo veritiero e accurato l’andamento economico-finanziario delle imprese. La sua suddivisione in gestione operativa, finanziaria e straordinaria consente di evidenziare con precisione le diverse componenti che incidono sul risultato economico finale.

Le aziende dovrebbero seguire con attenzione questa struttura, soprattutto per garantire la conformità alle normative legali. L’utilizzo di uno schema scalare, come quello indicato dal Codice Civile, permette inoltre di ottenere una visione completa e trasparente della redditività e delle aree critiche dell'impresa.

Il conto economico diventa quindi uno strumento fondamentale non solo per obblighi legali, ma anche per valutazioni strategiche interne all’impresa. Le informazioni in esso contenute sono fondamentali per gli investitori, i creditori e i management team nel prendere decisioni informate e consapevoli.

Il metodo da utilizzare dipende molto dalla tipologia e dalla dimensione dell’impresa. Le piccole e medie imprese potrebbero prediligere schemi semplificati, mentre le grandi società, operanti su mercati internazionali, dovrebbero adottare versioni più dettagliate per fornire una visione precisa del proprio stato economico-finanziario. L’importante è che lo schema del conto economico rispetti sempre le normative vigenti e risulti chiaro e accessibile a tutti i soggetti interessati.

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